Cannabis, la Toscana la propone a scopo terapeutico
La Toscana dà il via libera all'uso dei farmaci cannabinoidi per le cure palliative, le terapie contro il dolore ed altri utilizzi sanitari. Per il 2 maggio è attesa l'approvazione del Consiglio regionale.
La decisione della Commissione sanità del Consiglio regionale della Toscana, presieduta da Marco Remaschi (Pd), accenderà probabilmente molte polemiche. Il testo che apre all'uso terapeutico della marijuana è stato approvato a maggioranza da tutte quelle forze politiche che hanno a cuore la salute dei cittadini. Hanno votato contro il Pdl e l'Udc.
Tra i primi firmatari del testo, che riunisce due diverse proposte di legge, ci sono Enzo Brogi (Pd), Monica Sgherri (capogruppo Fds-Verdi) e Pieraldo Ciucchi (Gruppo misto).
La proposta di legge vuole dare ai residenti della Regione la possibilità di ricorrere ai farmaci cannabinoidi per la cura di quelle patologie (ad esempio la sclerosi multipla) per le quali esistono pareri favorevoli da parte di importanti istituti stranieri, tra questi la British Medical Association, il Comitato per la scienza e la tecnologia della Camera dei Lord inglese e l'Accademia Nazionale delle Scienze americana.
La stessa Associazione italiana sclerosi multipla (Aism) chiarisce in una sua pubblicazione l'utilità dei prodotti derivati dalla cannabis.
Nonostante ciò, per Marco Carraresi (Udc) si tratta di "una legge manifesto con risultati pratici pari allo zero e dove l'aspetto scientifico è pressoché ignorato".
La Commissione sanità toscana, prima di redigere la proposta, ha messo insieme i pareri degli esperti e delle associazioni di pazienti.
Il risultato è che l'uso dei cannabinoidi rappresenta un'alterativa valida, rispetto ai farmaci attualmente utilizzati come gli oppiacei e i barbiturici. Uno degli aspetti positivi risiede infatti nella mancanza di effetti collaterali.
Tutti hanno sottolineato la necessità di un utilizzo controllato e di una obbligatoria prescrizione medica.
Gli esperti della Giunta si preoccuperanno di individuare le patologie a cui riservare questo tipo di trattamento, sperimentando inoltre i cannabinoidi con il fine di individuarne altre. Saranno inoltre identificati i bisogni e la tracciabilità.
26 aprile 2012