Sanità, nel Lazio 30 ispettori medici a caccia di frodi
La Regione Lazio prova a mettere un freno alle frodi perpetrate dalle strutture sanitarie private convenzionate ai danni della sanità pubblica.
Assumerà 30 medici con un ruolo ispettivo che dovranno setacciare le cartelle cliniche dei pazienti per individuare degenze e ricoveri inappropriati.
E’ un fatto inedito, un numero così consistente di controllori non si era mai visto. D’altra parte la Regione Lazio in fatto di ricoveri inappropriati detiene il primato insieme alla Regione Lombardia, mentre nel resto d’Italia il fenomeno si è ridotto del 21% tra il 2011 e il 2012.
LE TRUFFE ALLA SANITA’
Ormai le presunte truffe nel Lazio sembrano all’ordine del giorno, dopo quella dell’Ospedale Israelitico, diretto da Antonio Mastrapasqua, e della Villa delle Querce della famiglia Garofalo, in molti hanno cominciato a pensare che quello che emerge sulle cronache dei giornali sia solo la punta di un iceberg .
Finalmente la giunta Zingaretti offre un segnale, ci si augura che l’assunzione dei 30 ispettori sia solo il primo passo per mettere fine ad una sottrazione di risorse che danneggia la salute dei cittadini e mette in crisi il sistema sanitario regionale.
Quello che la Regione vuole combattere è il fenomeno dei ricoveri inappropriati, quelle prestazioni inutili erogate con il solo scopo di gonfiare i rimborsi.
I 30 ispettori, si legge in una nota della Regione, saranno “destinati a esaminare dettagliatamente le cartelle cliniche dei ricoveri e delle prestazioni degli ospedali pubblici e privati, convenzionati con il sistema sanitario regionale come pure presso le strutture della specialistica ambulatoriale, per verificarne la regolarità”.
Insomma, quello messo su da Zingaretti appare proprio come un plotone antitruffa grazie al quale i controlli sulle attività degli ospedali aumenteranno con lo scopo di individuare nelle cartelle cliniche quei “fenomeni distorsivi nella loro compilazione” che permettono di “ottenere rimborsi maggiorati o mettere in atto vere e proprie truffe come avvenuto negli anni scorsi”.
IL COMPITO DEI MEDICI ISPETTORI
Il compito degli ispettori sarà quello di eseguire controlli sul 12,5% delle prestazioni sanitarie erogate dalle case di cura, ospedali accreditati, Ircss e policlinici universitari privati.
Un lavoro che, tradotto in cifre, vuol dire controllare tra le 100 mila e le 150 mila cartelle cliniche ogni anno.
“Questa e una notizia che finalmente aspettavamo da tanto”, dice Lisa Canitano, presidente di Vita di Donna, l’associazione che da anni difende la sanità pubblica.
“Le truffe, il malaffare cercato intenzionalmente per far quadrare conti che non possono quadrare - commenta la ginecologa romana -sono il pane quotidiano di questa regione. Ci sono degli ospedali dove si tengono regolari riunioni per insegnare ai medici a frodare la Regione con i DRG, minacciandoli di non pagargli lo stipendio se i conti non tornano.
Auguro un sincero buon lavoro ai trenta ispettori e mi permetto di dare loro un consiglio. Non guardate solo le cartelle cliniche, che sono spessissimo apparentemente in ordine.
Controllate anche cose del tipo: quanti neonati in una struttura passano almeno un paio di giorni in patologia neonatale. Se il numero è alto vuol dire con chiarezza che vengono sottratti alle madri per appesantire i DRG, anche se la cartella sembra in ordine.
E ancora, quanti malati vengono trasferiti in rianimazione in un’altra struttura e poi tracheostomizzati prima di morire rispetto a una media normale?
Quante donne vengono sottoposte a isteroscopia in narcosi senza aver mai fatto una isteroscopia ambulatoriale?
Ricordiamoci, ahimè che non solo il controllo delle cartelle cliniche e necessario, perché coloro che frodano il DRG non esitano ad eseguire davvero ciò che non andrebbe eseguito, per risultare poi in regola.
Solo il controllo minuzioso dei numeri e delle statistiche di ciò che è accettabile permette la comprensione delle frodi. Magari le truffe fossero solo di carta, troppo spesso purtroppo sono anche di carne viva".
LA BUONA POLITICA SANITARIA
Certo, viene da chiedersi come le strutture sanitarie private potranno sopravvivere se i controlli dei 30 medici ispettori che Zingaretti assumerà saranno davvero esaustivi.
Infatti, il meccanismo di finanziamento a DRG non permette il profitto imprenditoriale senza trucchi amministrativi, magari non reati ma artifizi che abbassano la qualità del servizio reso. Cosa succederà in questo caso? Gli imprenditori privati minacceranno licenziamenti come si è verificato in molte realtà romane, Idi, Fatebenefratelli, ed altre?
Ad ogni buon conto speriamo che questo gesto abbia una miglior sorte dell’annunciata, ma mai cominciata, guerra alle liste d'attesa con il divieto dell’intramoenia (http://www.paesesera.it/Politica/Sanita-guerra-alle-liste-d-attesa-Il-nuovo-piano-di-Zingaretti/) per chi non rispetta i tempi e la differenziazione secondo urgenza dei tempi d'attesa.
Doveva partire tutto il primo gennaio ma non ne abbiamo più sentito parlare. Siamo pronti a ricrederci e ad applaudire la buona politica. Non solo annunciata, però... anche messa in pratica.
Antonio Luzi
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Pubblicato 23/2/2014