Alimenti avariati o rosicchiati da topi in scuole, ospedali, istituti per anziani
Nemmeno la fantasia di Dario Argento avrebbe potuto immaginare ciò che ha trovato la magistratura nel corso di una indagine sulla fornitura di alimenti ad una serie di mense scolastiche, di ospedali ed istituti per anziani.
Secondo le ordinanze emesse dal gip Pasqualina Paola Laviano su richiesta del pm Henry John Woodcock, sono stati trovati cibi scaduti o avariati e cibi rosicchiati da topi come è (mal)capitato ai ragazzi di una scuola a Camposano a circa 25 km da Napoli oppure (e questa si può definire fortuna) agli studenti di una scuola di Montesano sulla Marcellana in provincia di Salerno a cui veniva spacciata acqua di rubinetto per acqua minerale.
Mentre ai vecchietti che erano ospitati in una casa per anziani a Val della Torre in provincia di Torino, al posto della carne proveniente da bovini di razza piemontese veniva data carne di dubbia origine proveniente dalla Polonia.
Alla fine di questa fase della indagini, condotte dai carabinieri del Comando Provinciale e del Gruppo Tutela per la Salute di Napoli, il giudice ha disposto gli arresti domiciliari e sospeso dai pubblici uffici sei persone accusate di corruzione, truffa, associazione a delinquere, frode e turbativa degli incanti.
Insieme a questi sei personaggi ci sono anche 45 altre persone coinvolte nello scandalo tra cui i titolari e gli impiegati della ditta che si occupava di fornire gli alimenti per le mense, più una serie di personaggi che erano pagati per controllare che le cose venissero fatte secondo le regole e che invece erano apparentemente distratti e non si sono accorti di nulla o magari qualcuno ci ha anche guadagnato mangiandosi lui le bistecche di razza bovina piemontese.
Secondo il mandato di arresto emesso dal GIP, la corruzione è avvenuta sia nella fase delle gare d’appalto con la collusione di funzionari degli enti locali, sia durante la gestione dei servizi di refezione, grazie alla compiacenza di funzionari delle Asl preposte ai controlli.
La società al centro di questo ennesimo scandalo già dal 2009 aveva iniziato a commettere questi reati grazie alla complicità di molti pubblici funzionari.
Il trucco usato per vincere le gare d’appalto era molto banale ed iniziava, da parte della ditta, assumendo nei suoi uffici persone segnalate dai pubblici amministratori, i quali, grati per l’assunzione del parente, aiutavano la società a vincere la gare d’appalto.
Ebbene, a volte la rabbia di fronte a queste notizie è talmente forte da farci sognare una pena durissima per chi si approfitta in questa maniera dei soggetti, bambini o anziani, più deboli. E vorremmo che fossero puniti altrettanto severamente quelli che usano la loro posizione di pubblici servitori dello Stato, della Provincia, del Comune o delle Asl non solo per rubarsi uno stipendio ma per provocare danni alla comunità.
Ma poi ci ricordiamo che questo è il Paese in cui non sono stati capaci di sanzionare il conflitto di interessi, o in cui hanno depenalizzato i reati contro il bilancio, in cui un ex presidente del Consiglio ancora dice che secondo lui Ruby era la nipote di Mubarak, un Paese in cui la gente pensa che quando una amministrazione ruba soldi, quei soldi non escono dalle nostre tasche ma da quelle dello Stato, e noi non siamo lo Stato!?
di Antonio Luzi
Pubblicato il 2/7/2013
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