Denunciare una violenza sessuale
Denunciare una violenza sessuale: consigli essenziali
di Elisabetta Canitano. La premessa importante a questi consigli è che per quanto sconvolta, per quanto sofferente, la donna deve ricordare che lei stessa è il corpo del reato
Quello che fa nelle prime ore è determinante in sede giudiziaria; è necessario che si rechi in ospedale il prima possibile; non deve lavarsi o cambiarsi d'abito, ma recarsi nella struttura ospedaliera esattamente nelle condizioni in cui sta. Se la violenza è avvenuta per via vaginale, i segni dopo 24 ore scompaiono a meno che la vittima non sia una bambina o una donna in stato di avanzata menopausa.
Giunta in ospedale alla donna verrà assegnato un codice verde, a meno che non abbia gravissime lesioni.
Nel corso della visita, dopo aver esposto brevemente i fatti (non è il medico che deve accertare la verità, è sufficiente dire ciò che sarà utile al referto), è importante che venga effettuata una osservazione minuziosa e particolare.
Se la violenza e' stata per via vaginale, non sarà facile riscontrare lesioni, anche se è passato poco tempo (vedi Kusterman, congresso SIGO 2007 ); sarà pertanto necessario richiedere che l'esame venga affettuato con il colposcopio (è uno strumento che ingrandisce e permette di trovare le microesioni da attrito).
Se la violenza è stata per via anale i segni saranno maggiormente visibili (in ogni caso l'utilizzo del colposcopio consentirà una maggiore precisione).
Per quello che riguarda la mancanza di flogosi il giorno dopo l'elasticità dell'organo nella donna adulta è tale che questi segni possono essere riscontrati solo in donne precedentemente vergini, o bambine o donne in menopausa.
Anche in assenza di lubrificazione da eccitazione, come è nel caso dello stupro, le normali secrezioni cervicali garantiscono il mantenimento di umidità necessaria alla mucosa.
La vagina inoltre non presenta sfinteri e la muscolatura circostante non ha una forza tale da consentire un attrito che rechi lesioni visibili a distanza.
L'attribuzione del codice verde è perfettamente normale in caso di stupro. Il codice non viene infatti assegnato in base alla gravità morale o penale dell'evento, ma in base alle condizioni di criticità dei segni vitali.
E' evidente che una donna che ha subito uno stupro passa dopo un politraumatizzato della strada o dopo un sospetto infarto, se non presenta lesioni che mettono in pericolo di vita, ma questo non può in nessun modo essere ritenuto un modo di valutare l'accaduto.
E' necessario che vengano effettuati i prelievi microbiologici per le infezioni, ma anche che venga tenuto da parte del materiale per eventuali ricerche del DNA. Bisogna chiedere di grattare con un bastoncino sotto le unghie, e che venga conservato quello che è stato raccolto così.
L'ispezione deve essere effettuata su tutto il corpo. Lividi, graffi, escoriazioni devono essere descritti accuratamente, per quello che riguarda la grandezza e la posizione. Alcuni lividi possono evidenziarsi meglio nelle ore successive, in questo caso è necessario tornare e far redigere un nuovo referto.
Si rammenta che i lividi dell'interno cosce sono legati alla divaricazione forzata delle medesime.
Corrispondono il più delle volte ai polpastrelli, e sono una delle prove della violenza carnale (Clemente Puccini. Istituzioni di Medicina Legale. Ambrosiana Milano editrice, 1998).
Se vi sono state percosse, sarà utile far effettuare la palpazione nei punti del corpo colpiti; ci possono essere delle lesioni interne non visibili e che al momento non si evidenziano, soprattutto se il corpo è stato scosso e la donna è stata buttata in terra.
Pagina aggiornata il 1/10/2007