Marino, il PD resta laico
Nessun timore per il dibattito interno al Partito democratico (Pd) sui temi della sanità e dell'etica. A patto che il partito resti laico.
Questo il pensiero di Ignazio Marino, presiedente della Commissione Igiene e sanità del Senato, che torna sulle questioni 'calde' degli ultimi giorni, innescate dal voto di alcuni componenti del Pd. E dalla nascita di un nuovo soggetto politico nella maggioranza, la Sinistra arcobaleno che ha puntato molto sul tasto della laicità.
"Non bisogna avere alcun timore del confronto continuo su sanità e bioetica - dice ai giornalisti a margine di una conferenza stampa a palazzo Madama sull'epatite B - ma bisogna evitare invece il conflitto tra laici e credenti". Per il senatore del neonato Pd, infatti, "una cosa sono le religioni, compresa quella cattolica in maggioranza in Italia. Perché i vescovi hanno il compito di educare le coscienze.
Un'altra cosa è il Parlamento, che deve decidere rispettando la sensibilità e la visione dei cittadini con spirito laico". Marino ricorda infatti che "lo Stato deve rispondere alla Costituzione repubblicana. Anche se nel partito sono ben accette le istanze culturali di tutte le componenti.
Ma - aggiunge - fino al momento in cui verrà messo nero su bianco uno statuto e una Carta dei valori etici del Pd, per me vale il discorso di Torino pronunciato dal segretario Walter Veltroni. E cioè un'assicurazione di un partito laico dove tutti hanno una cittadinanza".
Pagina pubblicata il 11 dicembre 2007