Il Papa alla Sapienza di Roma, qual'è lo scopo?
E' fin troppo ovvio, il Papa ha tutto il diritto di parlare alla Sapienza. La censura non è mai stata il tratto distintivo della cultura laica; quindi, diritto d'invito e diritto di parola' non c'è dubbio.
Quello che stona in questa vicenda è piuttosto l'opportunità di un simile evento. Con questo Papa il Vaticano porta avanti un'offensiva rovente contro il sapere, la scienza, il libero pensiero e i diritti civili. E' in questi assalti che si rivelano l'attitudine e il talento di ogni integralismo religioso; ma questa è cosa ormai risaputa.
Non serve scomodare Galileo o Giordano Bruno; ma anche pensando a tempi più recenti, non è necessario ricordare l'avversità di Pio VII nei confronti dell'illuminazione stradale voluta da Napoleone; è superfluo leggere le cronache di Stendhal che descriveva Roma come una città tagliata fuori dalla storia, quasi priva di fonti di reddito, con i romani tenuti in uno stato d'ignoranza senza confronto nell'Europa civilizzata.
Per comprendere il ruolo del Vaticano è sufficiente pensare ai giorni nostri, ai funerali di Welby, all'opposizione tenace nei confronti dei progressi della scienza e della medicina, alle bacchettate assestate al sindaco Veltroni. La distanza tra società civile e Chiesa cattolica in questo momento è siderale, questo è scritto sui muri della città.
Sinceramente, è difficile capire lo scopo di quest'evento; la presenza del Papa all'inaugurazione dell'anno accademico scuote le opposte fazioni senza produrre un confronto sano e costruttivo. Che sia questo il vero motivo' Quello che interessa ai cittadini italiani, ancora asserviti al potere della Chiesa nonostante la breccia di Porta Pia, è una seria discussione che porti ad una demarcazione dei confini tra Stato e Vaticano, tra fede e scienza.
Ratzinger alla Sapienza è una provocazione certamente in linea con la strategia e gli obiettivi del suo pontificato. Infatti, tutto ciò produce dure reazioni anticlericali che ritardano il confronto serio e decisivo. Sobillare gli estremismi per meglio interpretare il ruolo di vittima, in modo da attivare la difesa delle lobby politiche che, con strumentali alzate di scudi, proteggono la Chiesa assicurandole il potere, l'otto per mille e l'immunità fiscale; potrebbe essere questa la finalità di questa e di molte altre circostanze'
Una cosa è sicura: l'incidente è cercato. Nelle relazioni diplomatiche tra stati o istituzioni nessuno invita pubblicamente se non vi è certezza che l'invitato accetti. Ora sarebbe interessante capire chi ha sollecitato un evento decisamente inopportuno: quello che porta il rappresentante del creazionismo ad inaugurare le attività di un luogo deputato al pensiero autonomo.
Ma ormai il danno è fatto, che il Papa parli all'università è un atto dovuto. Gli va consentito in nome dei bersaglieri caduti a Porta Pia, per onorare la memoria di Galileo e per testimoniare la diversità e l'attitudine del libero pensiero.
Il desiderio di censura manifestato dai docenti e dagli studenti della Sapienza, sconcerta probabilmente più gli stessi autori che gli ambienti ecclesiastici; quest'ultimi sono ben consci della voglia di repressione che riescono a provocare. Ma l'integralismo è destinato alla solitudine e di ciò sembra che la Chiesa non abbia consapevolezza: l'ultimo Papa Re combatté gli italiani, solo e abbandonato da tutte le potenze europee che lo avevano da sempre protetto.
Mauro David
Pagina pubblicata il 15 gennaio 2008