Embrioni chimera non sono priorità
"Non mi sembra che il tema delle chimere sia in cima ai pensieri ed ai timori dei cittadini italiani ed europei, soprattutto in questa fase del dibattito bioetico".
A dirlo è Luca Marini, docente di diritto internazionale all'università Sapienza di Roma e vicepresidente del Comitato nazionale per la bioetica (Cnb), che commenta il documento sugli embrioni ibridi approvato dal Cnb, nella riunione di venerdì a cui Marini non era presente.
"Non ho potuto partecipare alla riunione, ma certamente non avrei votato il documento", spiega l'esperto in una nota. "Mi sembra - aggiunge Marini - che continui ad essere forte la tentazione di proporre al pubblico le problematiche bioetiche in base al loro impatto mediatico ed alla loro spendibilità politica, con l'inevitabile, conseguente ricerca di mediazioni e compromessi biopolitici, del tutto inidonei all'esame scientifico delle questioni bioetiche".
E Marini si chiede: "Quanto tempo occorrerà prima che il Cnb prenda in esame problematiche etiche e bioetiche di effettiva rilevanza collettiva ed intergenerazionale, ad esempio aggiornando il documento 'Bioetica e ambiente' del 1995, adottato non a caso quando la bioetica, e lo stesso Cnb, erano politicamente invisibili", riflette.
"Ritengo, ancora una volta, che proprio il Cnb, per il suo ruolo e la sua vocazione, debba esprimersi con forza, denunciandole - rincara l'esperto - sulle minacce all'ambiente ed alla salute pubblica derivanti dalla diffusione di certe tecnologie e debba ricercare e suggerire gli strumenti in grado di tutelare fondamentali esigenze di interesse generale, quali la sicurezza ambientale, alimentare e sanitaria.
All'invadenza degli interessi industriali e di mercato, talmente forti da riuscire ad indirizzare i contenuti delle norme comunitarie e nazionali, va contrapposta l'analisi scientifica delle problematiche bioetiche, che, per definizione, è incompatibile con posizioni di parte".
Pagina pubblicata il 29 giugno 2009