Pillola del giorno dopo, la prescrivono se minacciati. Fatevi valere

Il medico prima dice di no alla ricetta perché obiettore di coscienza poi, quando legge la nostra lettera e capisce le implicazioni medico-legali che potrebbero derivare dal suo rifiuto si rende disponibile. Il racconto delle donne.

"Voglio raccontarvi l'esperienza vissuta ieri. A causa di un preservativo bucato (da non credere nel 2014) mi reco dal medico di famiglia per chiedere ricetta norlevo. Mi risponde che è obiettore di coscienza e non può. Allora mi reco al P.S. di (....) dove trovo un clima ostile ma dopo un battibecco da parte mia acceso mi viene rilasciata la richiesta.

Incavolata nera cerco in internet qualche prova che sono dalla parte della ragione e trovo il vostro sito e la lettera per gli obiettori. Presto fatto la mando la mio medico di famiglia che si appresta a chiamarmi dicendo che abbiamo avuto un fraintendimento perché non si rifiuta di farmi la ricetta e di andare il giorno dopo da lei. Si certo... dopo aver capito non mi sono fatta passare la mosca per il naso.

GRAZIE a voi mi sono sentita riscattata dall'umiliazione subita! E vorrei che più donne sapessero come stanno le cose. Io nel mio piccolo ho girato il vostro sito a tutte le amiche affinché non ci sia più ignoranza in materia. Grazie ancora".

Abbiamo ricevuto nei giorni scorsi questa lettera. Ci fa molto piacere pubblicarla, ci fa toccare con mano che il nostro lavoro non è solo parole, è in grado di migliorare nel concreto la vita delle donne. Le donne hanno bisogno di fatti, le parole non bastano.

La pillola del giorno dopo non c'entra niente con l'aborto, è un contraccettivo di emergenza, bisogna ripeterlo, ripeterlo, ripeterlo.

L'obiezione di coscienza non esiste, non offre nessuna protezione medico-legale al medico, se una donna resta incinta a causa del ritardo nella prescrizione (ci sono 72 ore ma l'effetto diminuisce con il passare del tempo, è pericoloso aspettare !!!)

Il medico che ha rifiutato la prescrizione può essere chiamato a giustificare il suo rifiuto di fronte alla legge. Non può rispondere "ci potevi pensare prima" come è successo di recente a Napoli, non può rispondere "non mi occupo di queste cose", non può dire "vada lunedì al Consultorio". Non può neanche negare la prescrizione a una minore, per via dell'articolo 2 della Legge 194/78 che recita "La somministrazione su prescrizione medica, nelle strutture sanitarie e nei consultori, dei mezzi necessari per conseguire le finalità liberamente scelte in ordine alla procreazione responsabile è consentita anche ai minori".

Care donne non vi lasciate intimorire, munitevi della nostra lettera, chiedete con garbo la prescrizione, e se ve la rifiutano per motivi non sanitari comunicate gentilmente ma fermamente al medico che vi deve mettere per iscritto il motivo sanitario del rifiuto.

Se potete non andate sole, se volete telefonateci da lì, noi vi aiutiamo, e possiamo anche parlare con il sanitario che avete davanti. Non fatevi mandare via dagli infermieri, dai metronotte, dai portieri, o da chiunque altro, chiedete di vedere il medico. Fate capire che non ve ne andrete tanto facilmente. Gentili, ma decise.

Vi raccontiamo anche questa esperienza:

"Vi scrivo per segnalare un disservizio a livello sanitario riguardante la contraccezione d'emergenza.

L'altro giorno sono dovuta ricorrere all'assunzione della pillola norlevo. Mi reco all'ospedale della mia città , e mi viene prescritta la pillola del giorno dopo, con la prescrizione vado alla farmacia di turno quando presento la ricetta mi viene detto che loro quel farmaco non lo tengono per scelta, perciò mi devo recare in un altra farmacia, ma essendo giorno festivo, devo fare 30 km per trovare la famigerata pillola, perdendo comunque del tempo prezioso.

Qualche giorno dopo parlando con un'amica le racconto l'accaduto e anche lei mi dice che le è capitata la stessa cosa, ma addirittura a lei è stato proprio il medico di turno all'ospedale di (...) a non voler prescrivere il farmaco, perciò recatasi dalla guardia medica le viene fatta la prescrizione ma dopo una ramanzina offensiva e imbarazzante.

Ora dato che in data 4 febbraio 2014 l'Aifa ha chiesto e ottenuto la correzione del foglietto illustrativo del levonogestrel riconoscendo che non si tratta di un anti annidante ma solo di un inibitore dell'ovulazione, mi chiedo come mai dopo quasi un anno dall'approvazione di questa legge bisogna ancora lottare ed incappare in vicende incresciose e svilenti,invece di essere tutelate nelle nostre scelte".

Questa lettera non ha bisogno di commenti. Raccontateci anche le ramanzine, fate reclamo all'URP. Non prescrivono e non consegnano per misoginia, non certo per motivi sanitari o religiosi.

Noi stiamo facendo reclamo alla Federfarma di quella Regione. Voi aiutateci ad aiutarvi e aiutatevi con noi.

Un grande abbraccio

Vita di donna

IN ARGOMENTO:

Cosa succede dopo la pillola del giorno dopo

19 dicembre 2014

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