Fumo e stress, peggiora la salute del cuore delle donne
Al via congresso Sic, studio in supermarket per approfondire rischi. Peggiora la salute del cuore delle donne. "Nel giro di 10 anni, infatti, le pazienti con malattie cardiovascolari sono aumentate del 30 per cento".
Sotto accusa sono il vizio del fumo, notoriamente più diffuso nel 'gentil sesso', e lo stress psicosociale provocato dal lavoro o dalle difficoltà della vita di tutti i giorni.
Parola di Francesco Romeo, direttore scuola di specializzazione in Cardiologia dell'università 'Tor Vergata' di Roma,che è intervenuto venerdì mattina nella Capitale alla conferenza di apertura del 68esimo congresso della Società italiana di cardiologia (Sic), in programma fino a martedì. Gli specialisti riuniti a convegno lanciano un allarme unanime: si presta troppa poca attenzione nei confronti delle pazienti donne, che vengono curate più tardi e meno degli uomini.
Lo 'spettro' numero uno per loro è infatti da sempre rappresentato dal cancro al seno o all'utero, "eppure - ha sottolineato Francesco Fedele, presidente della Sic - una donna su tre muore per malattie di cuore e arterie, mentre una su 25 decede per tumori". E se 10 anni fa solo un paziente con problemi cardiaci su cinque era di sesso femminile, oggi la proporzione è passata a una su due.
"In Italia i malati di serie A, però - continua Fedele - rimangono gli uomini sotto i 65 anni perchè la ricerca indirizza i propri sforzi soprattutto verso questa categoria. Ci sono poi i malati di serie B e persino C: sono le donne e gli anziani, specialmente al Sud".
Per tentare di fare una classifica dei maggiori fattori di rischio cardiovascolare 'in rosa' e avere un quadro più chiaro della situazione, è partita a ottobre l'indagine 'La donna di cuore', cui hanno aderito già tremila volontarie 'arruolate' presso alcune ipercoop italiane.
"Esami cardiologici gratuiti al supermercato, dunque - spiega Romeo - per raccogliere più dati possibile utili a inquadrare quali siano i peggiori nemici del gentil sesso: se il colesterolo alto, il diabete, l'obesità, il fumo o lo stress.
Da un'idea che ci siamo fatti, risulta però chiaro che questi ultimi due elementi sono i più importanti per le donne, che oltretutto dopo i 55 anni perdono la 'protezione' cardiovascolare degli ormoni estrogeni".
La ricerca, che intende coinvolgere in totale 10mila partecipanti, si concluderà a febbraio. Il consiglio degli specialisti è comunque quello di sottoporsi a uno screening cardiologico a partire dai 40 anni di età per le donne e dai 35 per gli uomini, "per ottenere - evidenzia Fedele- un quadro personalizzato del livello di rischio e comportarsi di conseguenza, anche se le regole di base rimangono alimentazione sana, movimento fisico e niente sigarette".
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Pagina pubblicata il 19 dicembre 2007