Tumori, con un gene mutato e più globuli rossi il cancro si autoalimenta
Sarebbe una mutazione genetica ad essere alla base dei meccanismi con cui alcuni tumori si autoalimentano. Una recente ricerca, pubblicata sul New England Journal of Medicine ha individuato proprio questa mutazione.
E' stata identificata dai ricercatori statunitensi del National Institute of Child Health & Human Development. La mutazione è responsabile dell'aumento di eritrociti nei tessuti tumorali.
Gli eritrociti sono in estrema sintesi i globuli rossi, cellule del sangue che trasportano l'ossigeno dai polmoni ai tessuti (o l'anidride carbonica che fa un percorso inverso per essere espulsa dai polmoni).
La scoperta, avvenuta analizzando i tessuti di tumori rari delle ghiandole endocrine, potrebbe facilitare la comprensione dei meccanismi con cui i tumori generano le cellule ematiche che servono poi al loro sviluppo.
La ricerca si è basata sullo studio di due pazienti affetti da una rara forma di cancro, il paraganglioma. L'analisi dei tessuti colpiti dal tumore ha quindi consentito di rilevare un'alterazione in un gene, l'HIF.
In effetti, quello individuato dai ricercatori coordinati da Karel Pacak, è uno dei sistemi possibili con cui alcuni tipi di cancro riescono ad alimentarsi e a crescere.
Insomma, approfondire lo studio su questa strada, secondo gli scienziati, potrebbe fornire informazioni importanti per rendere difficile la vita ai tumori ostacolando la loro crescita. Una strada utile anche per il trattamento di cancri associati ad una spiccata eritrogenesi.
1 ottobre 2012