L'OMS contro il fumo passivo
L'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) non usa mezzi termini sulla soluzione per i danni del fumo passivo: ambienti al 100% smoke-free.
L'OMS sottolinea l'importanza di assicurare luoghi pubblici e uffici liberi da ogni traccia di fumo, e l'importanza di
nuove raccomandazioni sull'argomento che verranno rese note il prossimo 31 maggio, in occasione della Giornata mondiale senza tabacco. Ogni anno, 200 mila lavoratori muoiono per l'esposizione al tabacco nei luoghi di lavoro.
E ben 700 milioni di bambini, circa la metà della popolazione infantile mondiale, respira aria contaminata dal tabacco. Soprattutto a casa.
"Questa evidenza scientifica è chiara: non ci sono livelli di esposizione al fumo passivo che siano sicuri - sottolinea Margaret Chan, direttore generale dell'OMS - alcuni Paesi si sono mossi già in questo senso. Ma tutte le nazioni che ancora non hanno una legislazione in tal senso devono adottarla al più presto per garantire uffici e luoghi pubblici assolutamente smoke-free".
La posizione dell'agenzia delle Nazioni Unite si fonda sulle conclusioni di tre differenti rapporti sull'argomento: Monograph 83 Tobacco Smoke and Involuntary Smoking, dell'International Agency for Research on Cancer (Iarc); il rapporto The Health Consequences of Involuntary Exposure to Tobacco Smoke; e lo studio dell'agenzia di protezione ambientale della California dal titolo Proposed Identification of Environmental Tobacco Smoke as a Toxic Air Contaminant.
In un'indagine condotta assieme ai Centers for Disease Control and Prevention, il Global Youth Tobacco Survey, l'agenzia riferisce che il 43,9% degli studenti è esposto al fumo passivo a casa, e il 55,8% nei luoghi pubblici.
Lo studio è stato condotto su giovani tra i 13 e i 15 anni di 132 nazioni nel periodo tra il 1999 e il 2005.
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Pagina pubblicata il 30 maggio 2007