Conservazione autologa del cordone da scoraggiare?
Serve più informazione per scoraggiare la conservazione autologa del cordone ombelicale in biobanche private all'estero.
E per contrastare una cultura "sempre più diffusa che dà al corpo un valore di mercato" e non si basa su "dati scientifici".
Ne è convinta Eugenia Roccella, sottosegretario al Welfare, che ha partecipato alla presentazione della prima campagna di informazione nazionale per la donazione solidaristica del cordone ombelicale, ricco di cellule staminali che possono essere utilizzate - se conservate in banche pubbliche, in rete a livello internazionale - per curare molte gravi malattie del sangue.
Una campagna "molto importante" ha detto Roccella, "perché fornisce sul tema un'informazione corretta che rende possibili scelte consapevoli e scientificamente fondate".
L'obiettivo ora, conclude Roccella, sarà quello di "migliorare ulteriormente la rete di biobanche pubbliche presenti nel nostro territorio, puntando sulla razionalizzazione della rete. Un progetto per il quale abbiamo già previsto, come Governo, uno stanziamento di 10 milioni di euro".
Roccella, sottolineando i rischi di un ingresso del privato in un settore così delicato come quello delle cellule staminali, ha fatto l'esempio di un sito visitato su Internet particolarmente 'fuorviante'.
"Nella Rete si trova di tutto, ma ci sono aziende che pubblicizzano, con offerte tipo 'paghi 2 prendi 3', la conservazione di tessuti dei denti. Una cosa che non ha alcun fondamento scientifico né prospettive di utilità prossime venture. Si basa probabilmente su un'idea magica della scienza", ha concluso Roccella.
Diverso il punto di vista di Antonella Poretti, parlamentare radicali-Pd che ha invitato a fare chiarezza fare chiarezza sugli sprechi delle "innumerevoli biobanche pubbliche che dovrebbero giustificare la loro esistenza quando raccolgono un numero irrisorio all'anno di cordoni".
"Non servono - ha affermato Poretti - invece le crociate anti-scientifiche che finiscono per dare la colpa delle mancate donazioni alle mamme "cattive" che preferiscono conservarle per l'uso autologo".
Poretti critica l'attacco alle biobanche private che offrono la conservazione autologa, definite truffaldine dai responsabili delle associazioni e la posizione del sottosegretario Roccella che le considera illusorie.
"Se la donazione in Italia - dice - è un disastro, la colpa è della difficoltà della raccolta dei cordoni al momento del parto.
Nulla si dice delle cause che stanno davanti agli occhi di tutti: gli sprechi delle innumerevoli biobanche pubbliche che dovrebbero giustificare la loro esistenza quando raccolgono un numero irrisorio all'anno di cordoni come dimostrato dai numeri forniti ad una nostra interrogazione".
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Pagina pubblicata il 02 luglio 2009