Amami, medici obbligati a medicina difensiva
"L'allarmismo ingiustificato nei confronti degli operatori sanitari fa sì che ormai i medici si debbano rivolgere ai propri avvocati per 'selezionare' i pazienti bisognosi di interventi chirurgici, scartando quelli più a rischio".
A puntare il dito sul problema della medicina difensiva, "i cui costi ricadono sulle tasche di tutti gli italiani", è il presidente dell'Amami (Associazione per i medici accusati di malpractice ingiustamente), Maurizio Maggiorotti, intervenuto al Forum sul Risk Management in sanità in corso ad Arezzo.
"Chi opera - ha aggiunto Maggiorotti - è continuamente esposto al rischio di essere perseguito penalmente alla stregua di un ubriaco che si mette in strada, un rischio creato ad arte da chi del business della malasanità ha fatto il proprio mestiere.
Per non incorrere in denunce o contenziosi, i medici sono costretti a prescrivere esami e farmaci in eccesso o peggio a evitare procedure a rischio di insuccesso, tanto che iniziano ad essere esclusi i casi difficili".
Per il numero uno dell'Amami, "chi ne farà le spese saranno i pazienti, ma anche tutti i cittadini, dal momento che i costi della medicina difensiva ricadono sul Ssn.
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Pagina pubblicata il 28 novembre 2009