Certificati all'Inps, la Fnomceo chiede una proroga
Una proroga per il trasferimento all'Inps delle competenze sui certificati di malattia per i pubblici dipendenti, così come previsto dal recente decreto legge sull'ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico.
Lo chiede la Federazione nazionale degli Ordini dei medici (Fnomceo) in una lettera inviata ieri al ministri della Funzione Pubblica Renato Brunetta, del Welfare Maurizio Sacconi, e al viceministro della Salute Ferruccio Fazio, "per segnalare il disagio dei medici nel dare piena attuazione alla nuova normativa sulle certificazioni di malattia per i pubblici dipendenti", si legge in una nota.
Un disagio che nasce, in primo luogo, dalla necessità di un chiarimento interpretativo di quella parte della norma nella quale si dispone che le certificazioni non possano riferirsi a 'dati clinici non direttamente constatati nè oggettivamente documentati", e che, secondo i medici, si rifletterà in una seria difficoltà per i cittadini nell'ottenere i certificati di malattia.
E i camici bianchi sono anche preoccupati per le gravi sanzioni previste - dalla radiazione alla revoca di rapporto di dipendenza o convenzione con il Ssn, sino al carcere - a fronte anche delle incertezze applicative della normativa.
Per molte patologie (le emicranie o alcune lombalgie per esempio), infatti, non esistono dati clinici obiettivi, mentre altre (una tra tutte la cefalea) possono essersi manifestate senza aver lasciato postumi rilevabili al momento della visita.
Il medico rischia di trovarsi nell'impossibilità di certificare o di farlo dopo complicati e costosi comportamenti difensivi. Questi problemi potrebbero essere al momento 'elusi', "perché, non vigendo l'obbligo di riportare la diagnosi sul certificato, non viene effettuata una valutazione dei contenuti".
Ma "con il previsto passaggio delle competenze all'Inps, la certificazione, telematica o cartacea, dovrà essere inviata corredata della relativa diagnosi all'Istituto assicuratore e sottoposta a formale valutazione di merito".
La Federazione degli Ordini si dice "pienamente disponibile a collaborare per un chiarimento della situazione ed evitare disagi agli assistiti e disservizi amministrativi".
E "in attesa di una puntuale ed efficace regolamentazione applicativa della materia - si legge nella lettera - si sollecita una proroga per l'attuazione del trasferimento delle competenze all'Inps".
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Pagina pubblicata il 10 dicembre 2009