Il cacao migliora le capacità cognitive del cervello
I flavonoidi contenuti nel cacao potrebbero migliorare le capacità cognitive degli anziani. A riferirlo è una ricerca italiana portata a termine dagli studiosi della Geriatria dell'ospedale di Avezzano e dall'Università dell'Aquila
La scoperta potrebbe avere implicazioni importanti anche per gli studi contro l'Alzheimer.
Il lavoro, pubblicato su Hypertension dopo la supervisione dell'American Heart Association, ha provocato l'interesse degli addetti ai lavori a livello internazionale.
Gli studiosi hanno arruolato 90 anziani con un lieve declino cognitivo. I volontari sono stati divisi in 3 diversi gruppi in modo casuale ed hanno assunto giornalmente e per la durata di 8 settimane quantità diverse di flavonoidi del cacao.
Le dosi, somministrate sotto forma di bevanda, erano state decise a seconda della quantità: alta (990 milligrammi), media (520 mg) e bassa (45 mg).
Dopo circa due mesi, gli anziani sono stati sottoposti a dei test neuropsicologici che hanno consentito di rilevare le funzionalità esecutive del cervello come la rapidità di pensiero, la memoria a breve termine e la capacità cognitiva complessa.
I dati, descritti da Giovambattista Desideri, direttore del reparto di Geriatria, hanno dimostrato che gli anziani che avevano assunto dosi medio-alte di flavonoidi fornivano prestazioni migliori di quelli che ne avevano assunto in quantità minore.
Altri tipi di test hanno inoltre rilevato nel gruppo di volontari selezionato una diminuzione della pressione sanguigna, oltre ad un minore stress ossidativo e una ridotta insulino-resistenza.
In sintesi, il cacao rallenta l'invecchiamento delle cellule cerebrali e questa è l'ultima scoperta relativa al seme di questa pianta.
Altri precedenti lavori avevano rilevato le sue caratteristiche antiossidanti, oltre alla sua azione antidepressiva.
Desideri ha spiegato che "l'effetto positivo sembra essere mediato principalmente da un miglioramento della sensibilità all'insulina, l'ormone che gioca un ruolo fondamentale nel tenere sotto controllo la glicemia".
Quello che è ora necessario comprendere è se il miglioramento delle facoltà cognitive "siano una conseguenza diretta del consumo di flavonoidi del cacao oppure un effetto secondario al miglioramento della funzione cardiovascolare", ha aggiunto il ricercatore.
14 agosto 2012