Quella temporanea amnesia non è sintomo di un declino cognitivo
Se vi siete trovati davanti all'impossibilità di ricordare un nome o una parola, tranquilli. Non è detto che sia iniziato il vostro declino mentale.
Lo rivela una recente ricerca che spiega come il declino cognitivo correlato alla senilità e quell'improvvisa amnesia siano due fenomeni non associati tra loro.
Lo studio è stato pubblicato su Psychological Science. In sintesi i ricercatori statunitensi, coordinati da Arielle Mandell e Timothy Salthouse della University of Virginia, hanno arruolato 700 individui con età tra i 18 e i 99 anni.
I volontari sono stati sottoposti a test in cui dovevano ricordare, dopo aver visionato immagini o ascoltato delle brevi descrizioni, il nome di una star del cinema o un luogo famoso o altre cose simili.
Per ogni test i partecipanti dovevano dare la risposta, se la conoscevano, oppure dichiarare di non conoscerla e, infine, specificare se ce l'avevano "sulla punta della lingua".
I dati ricavati dalle risposte, puliti da fattori determinati da una maggiore o minore cultura generale, hanno evidenziato l'inesistenza di associazioni tra l'avere la risposta "sulla punta della lingua" e lo stato della memoria. Quest'ultima valutata con appositi test diagnostici utilizzati per la demenza.
Chi non ha mai avuto un momento in cui quel fatto, quel nome o quel luogo proprio non riusciamo a pronunciarlo? Sappiamo di saperlo, ma quello che si ha in punta di lingua non riusciamo a pronunciarlo, salvo ricordarlo, magari, un'ora dopo.
"Non ti devi preoccupare - mi disse un amico neurologo quando gli raccontai un episodio di temporaneo deficit mnemonico - non hai l'Alzheimer . Preoccupati invece quando inizierai a indicare una forchetta chiamandola pappagallo".
Sull'argomento un famoso neurologo, Oliver Sacks, pubblicò "L'uomo che scambiò sua moglie per un cappello". Un saggio neurologico in cui l'autore descriveva l'esperienza clinica con alcuni pazienti affetti da lesioni al cervello.
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16 ottobre 2013