Sigarette, Garattini: con 20 centesimi di aumento 6 mila posti di lavoro
Aumentare il prezzo delle sigarette destinando il 10% dell'aumento (20 centesimi di euro) alla ricerca biomedica. Questa è la proposta di Silvio Garattini, direttore dell'Istituto Mario Negri.
Dell'armonizzazione delle normative riguardanti la lavorazione e la vendita di prodotti del tabacco se ne parlerà domani a Strasburgo, nel corso del Consiglio dell'Unione Europea.
Ecco quindi che il Silvio Garattini non perde l'occasione per lanciare una proposta che, secondo le intenzioni dichiarate, da una parte potrebbe allontanare molti fumatori dalle sigarette, mentre dall'altra potrebbe creare migliaia di posti di lavoro nell'ambito della ricerca biomendica.
In molti Paesi europei, spiega Garattini, il prezzo di un pacchetto di sigarette è circa la metà di quello italiano.
"Se venisse aumentato dagli attuali circa 4 euro a 6 euro - spiega l'esperto - destinando il 10% dell'aumento alla ricerca biomedica, si potrebbe recuperare facilmente un miliardo di euro a sostegno della ricerca e creare in tal modo 6.000 posti di lavoro e formare 12.000 nuovi ricercatori, oltre a ridurre il consumo di tabacco che resta la causa prima dei tumori al polmone e di altre malattie respiratorie".
Il direttore dell'Istituto Mario Negri sottolinea le difficoltà in cui versa la ricerca scientifica italiana, "perde continuamente colpi e regredisce nelle graduatorie internazionali".
Nel nostro Paese, aggiunge Garattini, ci sono validi e capaci ricercatori "in grado di competere anche in campo biomedico con i migliori gruppi del mondo".
La realtà, però, quella che è in atto è una preoccupante fuga di cervelli perché "continuiamo a perdere giovani e meno giovani".
Si tratta di risorse preziose costrette ad emigrare all'estero, nei paesi in cui la ricerca scientifica è considerata una valore ed una risorsa.
Così l'Italia perde ricercatori "la cui formazione ha comportato un costo significativo per la comunità nazionale", spiega Garattini.
Insomma, i nostri cervelli si formano in Italia e anziché utilizzare le loro capacità "si regalano competenze a Paesi che sono in competizione con l'Italia".
E' probabile che un aumento di 2 euro del prezzo del pacchetto di sigarette incontri non poche resistenze.
Mentre l'aumento di 20 centesimi, tanto per restare nella stima fatta da Garattini, appare un obiettivo più raggiungibile, a patto che siano destinati tutti alla ricerca biomedica.
IN ARGOMENTO:
Cervelli in fuga non lascino l'Italia
20 giugno 2013