Sigarette elettroniche, libero uso nei luoghi pubblici. Garattini: "Incomprensibile"
Sulla caduta del divieto di fumare le sigarette elettroniche nei locali pubblici non è d'accordo Silvio Garattini, direttore dell'Istituto di Ricerche Farmacologiche 'Mario Negri': "Una decisione assolutamente incomprensibile".
Così il noto farmacologo ha commentato l'emendamento con cui il 23 ottobre scorso i deputati hanno stralciato l'ultima parte del comma 10-bis della legge 51 che riguarda il divieto di fumare nei luoghi pubblici, esteso anche alle sigarette elettroniche.
"Una decisione presa semplicemente sulla base di un emendamento che improvvisamente cambia tutto'", ha spiegato Garattini.
Al direttore del Mario Negri non piace che con un emendamento siano cancellati il parere del Consiglio superiore di sanità (Css) e la decisione del ministro della Salute che aveva deciso per il divieto delle e-cig nei luoghi pubblici.
"Siamo in un Paese in cui non esistono più regole né consultazioni'', commenta senza mezzi termini Garattini.
La polemica accesa dal farmacologo ha un approccio scientifico è si basa sostanzialmente sul fatto ''che l'effetto delle e-cig ancora non è conosciuto nel dettaglio e non ci sono ad oggi studi scientifici che provino che le sigarette elettroniche aiutino effettivamente a smettere di fumare''.
Per dovere di cronaca, c'è da citare i risultati di un recente studio pilota condotto dal dall'Istituto Europeo di Oncologia (IEO) che parla di un 60% di fumatori che hanno smesso grazie alle e-cig.
Tuttavia per Garattini consentire l'uso delle sigarette elettroniche nei luoghi pubblici è "certamente un disturbo" per i non fumatori, oltre a "trasmette una gestualità, quella del fumare, che è negativa".
L'esperto spiega inoltre che sulla quantità di nicotina sprigionata e che va "in giro", quindi al fumo passivo, ancora non si dispone di dati certi, anche se per il farmacologo i rischi potrebbero essere comunque inferiori rispetto alla sigaretta tradizionale.
Insomma, quella di Garattini sembra una bacchettata sulle mani dei politici. ''Prima di prendere decisioni su questioni così delicate per la salute pubblica bisognerebbe cioè disporre di dati di fatto. Ci sarebbe voluta molta più prudenza''.
Le sigarette elettroniche sono state al centro delle polemiche molto spesso. Dopo l'introduzione di una super tassa del 58,5% (dal 2014), Umberto Veronesi è recentemente tornato sull'argomento sostenendo che non sono cancerogene e che ne andrebbe incoraggiato l'uso tra i fumatori di sigarette tradizionali.
IN ARGOMENTO:
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12 novembre 2013