Garattini, Ssn rischia collasso con farmaci 'intelligenti'
I farmaci anti-cancro 'intelligenti', ovvero quelli ottenuti grazie all'ingegneria genetica, "rischiano di mandare al collasso" il Sistema sanitario nazionale.
Il loro costo "è talmente alto che è impensabile che il servizio sanitario possa garantirli gratuitamente a tutti i malati". Non solo.
"Per alcune nuove molecole, i benefici in termini di aumento della sopravvivenza non giustificano certo la spesa". A dubitare della sostenibilità del sistema a fronte dell'avvento delle molecole biologiche è Silvio Garattini, direttore dell'Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri di Milano, che a margine del convegno 'Nuovi farmaci oncologici', in corso a Roma, commenta i dati resi noti dal direttore generale dell'Agenzia italiana del farmaco Nello Martini.
"Non è una cosa pensabile - afferma - che queste molecole assorbano quasi un terzo della spesa farmaceutica ospedaliera". E il futuro, per l'Italia, non si prospetta certo roseo. "O ci troveremo a garantire solo a pochi questi medicinali - afferma il farmacologo - o davvero il sistema non reggerà ".
Ma Garattini non ne fa solo una questione di costi. Per il direttore del Mario Negri, la stessa efficacia di questi farmaci rischia di essere sovrastimata. E, a sostegno della sua tesi, nel corso del convegno mostra diverse analisi condotte su alcuni di questi farmaci. Studi che non evidenziano risultati propriamente brillanti. "Esiste una componente emotiva - sostiene - che, sull'onda dell'entusiasmo iniziale, spinge a sovrastimare i risultati scientifici".
Ma a difendere a spada tratta i farmaci innovativi interviene Francesco Cognetti, direttore dell'Oncologia medica A dell'Istituto tumori Regina Elena di Roma. "Se questi farmaci sono stati registrati dalle agenzie regolatorie internazionali - afferma a margine dell'incontro - vuol dire che hanno un certo grado di efficacia, nonché una tossicità di gran lunga minore rispetto ai medicinali tradizionali.
Mi sembra assurdo negare che queste molecole hanno dato risultati brillanti, ignorando centinaia di pazienti che sono guariti grazie a essi. E' giusto cercare di razionalizzare le risorse - conclude Cognetti - ma è anche vero che bisogna riconoscere la rivoluzione in corso in oncologia grazie a questi medicinali. La ricerca deve andare avanti, mostrando i suoi risultati e cercando di diffondere il più possibile i benefici di queste innovative molecole".
Pagina pubblicata il 13 luglio 2007