Sapienza: test Professioni sanitarie, scoppia il caso della “grattachecca”
Alla Sapienza di Roma scoppia il caso della grattachecca della “Sora Maria”.
Test di ammissione al corso di laurea in Professioni sanitarie della Sapienza, aule della clinica pediatrica del policlinico Umberto I, chissà cosa devono aver pensato i ragazzi quando si sono trovati la domanda sui gusti della grattachecca.
“Nei pressi del noto liceo Tacito di Roma si trova la "grattachecca di Sora Maria", molto nota tra i giovani romani. Sapresti indicare con quali gusti viene realizzata? Menta, limone, amarena oppure cioccolato?”.
No non è uno scherzo, uno dei quesiti del test di ingresso alla facoltà, quello che dovrebbe selezionare le competenze di chi aspira alla professione sanitaria, verte sui gusti della grattacchecca della “Sora Maria”, nota grattacheccara del quartiere Trionfale.
Dopo lo stupore è montata l’indignazione, il passaparola è arrivato sui social network. Facebook tracima di commenti, alcuni indignati, altri ironici.
Il rettore della Sapienza, Luigi Frati, risponde su Repubblica che “disorientare fa bene” e fa l’esempio di un medico che deve “prendere decisioni rapide anche davanti a situazioni impreviste o sconosciute”.
Come si fa a spiegare a Frati che per misurare il comportamento sotto stress di un individuo, oltre alla domanda spiazzante, ci vuole almeno uno psicologo che ne valuti la reazione? Ce n’era qualcuno con questo compito nelle aule in cui si svolgeva il test?
Per quanto riguarda le aspiranti matricole provenienti da altre città, che certamente non conoscono la “Sora Maria”, Frati spiega che la grattacheccara del Trionfale “è solo un pretesto”.
Poi aggiunge: “Gli studenti dovevano capire con quali ingredienti è fatta la grattachecca, così come devono sapere come è fatta una supposta”.
Di fronte a queste spiegazioni la domanda-quiz non può essere che una, Frati crede davvero in quello che dice?
Si raccomanda una risposta rapida, "a tempo de' bruscolinaro".
di Mauro David
Pubblicato 9/9/2011