Test Sapienza: sconcerto degli studenti sulla grattachecca della Sora Maria
Non è una goliardata studentesca, anche se può sembrarlo. La domanda inserita nei quiz per l’ammissione al corso di laurea in Professioni sanitarie della Sapienza, quella che chiede i gusti della grattachecca della Sora Lella, non è una burla.
Sono nubi di tempesta quelle che si annunciano. Il sindacato studentesco (UDU), che da anni si oppone al discutibile sistema del numero chiuso, sul suo sito non le manda a dire e minaccia ricorsi.
L’Unione degli Universitari si chiede, giustamente, come sia possibile pretendere che per accedere alla professione sanitaria si debba essere a conoscenza delle specialità di una grattacheccara romana.
L’Udu, nel ribadire l’inutilità dei test come strumento di selezione, denuncia che “spesso le domande presentano errori o vertono su argomenti al limite dell’assurdo”. E quella sui gusti della grattachecca della Sora Lella dà davvero ragione agli studenti. (ndr).
Superato il primo momento di sconcerto, gli studenti partono all’attacco. Michele Orezzi, coordinatore nazionale dell’UDU, non fa sconti: “non vogliamo essere valutati all'ingresso, vogliamo un'Università che ci giudichi in itinere”, dice minacciando venti di guerra: “questa volta non ci fermiamo: faremo ricorso!”.
Sul sito dell’UDU interviene Michele Bonetti, il legale che da tempo si occupa della cause contro il sistema del numero chiuso. L’avvocato spiega che con l’UDU sta preparando dei ricorsi collettivi per gli esclusi. Lo scopo è quello di “tutelare nell’immediato gli esclusi e per spingere il Ministero ad accogliere le nostre proposte”, dice Bonetti.
Il legale dell’UDU chiarisce poi che è necessario “fare chiarezza su molti episodi e su cui la Magistratura è stata da noi già impegnata” e che in caso di domande oggettivamente sbagliate o che nulla hanno a che fare con il programma, “i nostri ricorrenti possono chiedere giudizialmente l’ammissione all’università, chiedendo l’attribuzione del punteggio per le domande mal poste”.
Infine Bonetti non esclude la richiesta di annullamento e il ricorso alla magistratura penale se, come già avvenuto in precedenza, “i verbali della commissione incaricata dal Ministro per la redazione dei quiz, saranno distrutti”.
Pubblicato 9/9/2011