Clinica S. Rita, giudici: Brega Massone ossessione per pazienti/fatturato
Sono state depositate le motivazioni della sentenza con la quale i giudici della quarta sezione penale del tribunale di Milano hanno condannato l'ex primario della clinica Santa Rita, Pier Paolo Brega Massone, a 15 anni e 6 mesi di reclusione.
Dalle circa 1.200 pagine emerge un quadro inquietante in cui, in sintesi, Brega Massone, coadiuvato dai suoi collaboratori, avrebbero operato i pazienti della clinica senza “alcuna necessità”.
Il reato riconosciuto fu quello di truffa e lesioni personali gravi e gravissime e i giudici spiegano il movente che ha spinto l’ex primario di chirurgia toracica ad operare “interventi non indicati, non necessari e non giustificati”.
Il fine era ovviamente il lucro suo personale e della clinica il cui proprietario, Francesco Pipitone, ora deceduto, era stato condannato nel 2008 a 4 anni e 4 mesi per concorso in truffa ai danni del sistema sanitario nazionale e falso.
Sembra che Brega Massone fosse ossessionato dal denaro “una vera ossessione dell'imputato per la produttività chirurgica in termini economici”, scrivono i giudici.
Le intercettazioni ricordate nella motivazione riportano stralci di conversazione con la moglie in cui il medico “si vantava della propria produttività, soprattutto con riferimento agli interventi al polmone, assai redditizi”.
I giudici raccontano come il paziente fosse trattato esclusivamente in “prospettiva di guadagno” e le giustificazioni addotte da Brega Massone sono state definite “palesemente assurde”.
Con l’ex primario sono stati condannati anche Marco Pansera e Pietro Fabio Presicci, rispettivamente a 6 anni e 9 mesi e 10 anni di carcere. I tre medici in 83 casi avrebbero procurato danni ad altrettanti pazienti.
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PUbblicato il 22/4/2011