Sterilità: induzione dell'ovulazione
Induzione dell'ovulazione: Qualche informazione in più. E' una terapia efficace nella grande maggioranza delle sterilità legate a problemi di ovulazione.
Tuttavia è sconsigliata per le donne con amenorrea di origine ovarica e con alti valori basali di FSH (sarebbe inutile).
L'induzione dell'ovulazione non è una terapia "miracolistica", al massimo si dà alla donna la stessa percentuale di probabilità di concepire che ha una sua coetanea con cicli normali.
Vi è poi il problema delle iperstimolazioni ovariche. Può succedere che in alcune donne, in cui l'induzione dell'ovulazione è stata eccessiva o nelle quali le ovaie si sono rivelate particolarmente sensibili, si formino delle voluminose cisti ovariche. Il quadro si fa più serio se questi disturbi si manifestano dopo che la gravidanza è iniziata.
L'iperstimolazione è stata classificata a seconda della gravità: nelle forme lievi (frequenti e prive di rischi) non è necessario il ricovero ma qualche cautela; la donna avverte mal di pancia, ha le ovaie molto grosse e cistiche e la produzione di ormoni è eccessiva; nelle forme più serie è necessario il ricovero; possono comparire versamenti liquidi addominali o pleurici e pericardiaci, le ovaie so no molto ingrossate, piene di cisti, fragilissime e per questo è necessaria una grande cautela durante le visite per evitare rotture e conseguenti emorragie interne.
Il riposo assoluto è obbligatorio. Se la sindrome peggiora (in genere c'è un acuirsi dei sintomi per circa 10 giorni e poi una fase di stabilità) si può correre il rischio di danni alla funzione renale.
La sindrome da iperstimolazione deve essere tenuta sotto controllo, affrontata tempestivamente e in modo mirato: in questo modo si può risolvere brillantemente e senza dover intervenire con il bisturi in modo devastante, cioè con l'asportazione delle ovaie.
Gravidanze multiple, gemellari, trigemine (o peggio): in questi casi non sono quasi mai imputabili alla natura ma ad un errore del medico.
Se la coppia non può rivolgersi ad un centro specializzato, il medico che decide la cura deve essere consapevole dei propri limiti: se non dispone di mezzi diagnostici adeguati per tenere sotto controllo la stimolazione è bene che adotti farmaci che, pur con la stessa efficacia, comportano meno controindicazioni.
Un altro rischio della stimolazione ovarica è rappresentato da una maggiore percentuale di aborti nei primi tre mesi di gravidanza.
Ettore Cittadidini, Carlo Flamigni - Un Figlio, volerlo per poterlo avere - Ed. La Nuova Italia Scientifica
pagina aggiornata il 27 dicembre 2007