La vaccinazione contro la poliomielite
Vaccinazione contro la poliomielite, informazioni e spiegazioni.
- Definizione
- Frequenza infezioni
- Che vaccino si usa
- Quali sono i rischi della vaccinazione?
- In quali casi non può essere eseguita?
La poliomielite è una malattia contagiosa causata da un virus che viene eliminato con le feci.
Il virus si trasmette da persona a persona attraverso le mani o oggetti contaminati, o attraverso cibi ed acqua.
I bambini piccoli hanno il rischio maggiore di contrarre l'infezione.
Nella maggioranza dei casi l'infezione da sintomi lievi, come febbre e faringite; talvolta però il virus raggiunge il sistema nervoso causando paralisi che può essere permanente ed anche mortale.
Non esiste nessuna terapia specifica per curare la poliomielite.
Prima della vaccinazione, ogni anno si verificavano in Italia tra i 1.000 e i 10.000 casi di poliomielite paralitica. La vaccinazione antipolio è stata introdotta in Italia alla fine degli anni '50, e da allora la malattia si è drasticamente ridotta. L'ultimo caso di poliomielite paralitica acquisita in Italia si è verifìcato nel 1982, e l'intera Europa è stata certificata libera da polio nel giugno 2002.
L'Europa è stata la terza regione a raggiungere l'eliminazione, dopo le Americhe (1994) ed il Pacifico Occidentale (2000). Tuttavia, la poliomielite è ancora presente in alcune nazioni in Asia ed in Africa. Per questo è possibile che il virus della polio sia reintrodotto anche in Italia.
Quindi, grazie alla vaccinazione nessuno si ammala, ma finché la poliomielite esisterà anche in una sola nazione al mondo, potremmo, se smettessimo di vaccinare, trovarci nuovamente di fronte a casi di poliomielite.
Quale vaccino si usa per prevenirla?
Attualmente in Italia la vaccinazione contro la poliomielite si effettua per iniezione intramuscolare (vaccino Salk, detto anche IPV).
La vaccinazione prevede 4 dosi: la prima nel 3° mese, la seconda e la terza rispettivamente nel 5° mese ed 11°-13° mese, e la quarta durante il 5-6° anno di vita.
Sono presenti sul mercato diversi prodotti combinati, che associano la componente antipolio agli altri vaccini previsti in età pediatrica.
Quali sono i rischi della vaccinazione?
La maggior parte dei soggetti vaccinati non lamenta alcun problema; i possibili effetti collaterali sono limitati a febbre e dolore o gonfiore in sede di iniezione.
Quando non può essere eseguita?
In caso di reazione allergica grave (anafilassi) dopo la somministrazione di una precedente dose del vaccino, le dosi successive non vanno eseguite.
Inoltre, la vaccinazione è controindicata in caso di reazione allergica grave (anafìlassi) ad un componente del vaccino.
La vaccinazione deve essere rimandata in caso di malattia acuta importante, con o senza febbre.
Comune di Roma - Assessorato alle Politiche di Promozione dell'Infanzia e della Famiglia - Dipartimento XVI.
Pagina aggiornata il 31/5/2006