Un provvedimento barbaro
"Una barbarie normativa, deontologica e sociale". Duro il commento del senatore del Pd Ignazio Marino, presidente della Commissione parlamentare d'inchiesta sul Ssn, all'approvazione dell'emendamento della Lega che cancella il divieto di segnalazione da parte dei medici dei migranti irregolari che si rivolgono a strutture pubbliche per richiedere cure sanitarie.
"Questo provvedimento è contrario ai principi della nostra Costituzione e a quelli solidaristici e universalistici del Servizio sanitario nazionale, ed è pervaso da un tratto di disumanità inaccettabile - afferma Marino - In nome di un falso senso di rigore si invade il campo della deontologia degli operatori sanitari, trasformando il medico in uno sceriffo.
Un sussulto di umana pietà, chiave di volta del sentire e dell'agire cristiano, dovrebbe coglierci tutti, fuori e dentro il Parlamento.
Dove finiranno i bambini malati, figli di migranti irregolari, e dove andranno a curarsi coloro che sono ammalati di tubercolosi? - chiede Marino - Le malattie altamente contagiose, come la tubercolosi, non restano clandestine come chi ne è affetto. Le epidemie dilagano e non chiedono documenti.
Perfino coloro che non si riconoscono nelle tradizioni di solidarietà, della cultura laica o della cultura cristiana avrebbero dovuto votare contro questo emendamento - conclude Marino - se non altro per egoismo, perché anch'essi, salendo su un autobus o su un treno, possono essere infettati da un malato, portatore di un batterio anche mortale. Questa maggioranza di destra vuole spaventare e allontanare dai luoghi di cura i migranti ammalati", conclude.
Pagina pubblicata il 05 febbraio 2009