La legge 40 va modificata
Servono modifiche alla legge 40 e alle sue linee guida. Ad affermarlo è il presidente della Commissione Affari sociali della Camera dei deputati, Giuseppe Palumbo (Pdl), che sul 'Libertiamo.it' - il magazine online dell'associazione presieduta da Benedetto Della Vedova (Pdl) - spiega "come e perché occorre cambiare la legge sulla fecondazione assistita".
L'opportunità di intervenire sulla normativa torna di attualità dopo che nei giorni scorsi il tribunale di Milano ha sollevato una nuova eccezione di costituzionalità, come già era avvenuto in passato con sentenze del Tar del Lazio e del tribunale di Firenze.
"I limiti della legge - scrive Palumbo, docente di ginecologia e ostetricia - sono stati sottolineati a più riprese dalla comunità scientifica". Tre sono le modifiche proposte.
In primo luogo, superando il divieto di produrre più di tre embrioni, Palumbo propone di "rimettere al medico la possibilità di definire il numero di ovociti da inseminare, tenendo conto delle esigenze cliniche, dell'età e delle condizioni di salute della donna, e limitando comunque il numero di ovociti utilizzati a quello strettamente necessario".
In secondo luogo, il presidente della Commissione Affari sociali avanza una proposta di modifica all'articolo 4, ammettendo al trattamento sia le coppie con problemi riproduttivi che quelle portatrici di malattie genetiche o cromosomiche o infettive trasmissibili.
"Tale ampliamento - continua Palumbo - si ritiene necessario in quanto precludere la possibilità di avvalersi delle opportunità offerte dalla scienza alle coppie portatrici di gravi patologie ereditarie appare difficilmente accettabile e viene avvertito da gran parte dell'opinione pubblica come una discriminazione irrispettosa dei travagli umani dei soggetti coinvolti".
In terzo luogo, conclude, "si dovrebbe intervenire anche con una modifica dell'articolo 13, prevedendo la possibilità di effettuare la diagnosi pre-impianto sugli embrioni prodotti, esclusivamente allo scopo di individuare le patologie genetiche e/o cromosomiche ereditarie, quindi trasmissibili al nascituro".
Da correggere linee guida legge 40
Pagina pubblicata il 23 marzo 2009