Gli operatori di PMA si organizzano
Oltre 40 centri italiani specializzati in procreazione medicalmente assistita (Pma) hanno sottoscritto un accordo per adottare un comportamento comune dopo la recente sentenza della Corte Costituzionale, che ha dichiarato parzialmente illegittima la legge 40 del 2004.
La Società italiana di studi di medicina della riproduzione (Sismer) - evidenzia una nota - si è fatta promotrice di un tavolo di lavoro tra centri pubblici e privati per arrivare a definire un protocollo su cui lavorare e, tra un anno, confrontarsi.
Il documento, che è stato sottoscritto ieri, ha visto l'adesione di oltre 40 centri di Pma distribuiti in tutta Italia.
Concordando sulla necessità di offrire alle coppie il massimo dell'efficacia terapeutica e il minimo dei rischi per la salute, di contenere al massimo la creazione di embrioni in eccesso e quindi la loro crioconservazione, e di tutelare la salute dei nascituri, limitando le gravidanze multiple, i centri hanno deciso di allinearsi a un comune comportamento nel proporre alla coppia un piano terapeutico individualizzato per quanto riguarda il numero di ovociti da inseminare e di embrioni da trasferire nell'utero della paziente.
In concreto, quindi, le coppie saranno valutate secondo una 'griglia' che tiene conto dell'età della donna, della qualità del liquido seminale, di precedenti fallimenti e del tipo di risposta ovarica. L'elaborazione di questi dati potrà dare indicazioni sul numero degli embrioni da formare.
Sterilità e procreazione assistita
Pagina pubblicata il 25 maggio 2009