Venerdì nero per le donne polacche
Giovedì scorso i membri del Parlamento polacco hanno discusso due proposte di legge di iniziativa popolare sull'argomento aborto. La proposta di Stop Abortion ne sosteneva la totale proibizione, senza eccezione alcuna.
In aggiunta a ciò, prevedeva la criminalizzazione fino a cinque anni delle donne che avessero fatto ricorso all'aborto illegalmente.
La proposta di legge esclude test prenatali e interventi di educazione sessuale. Equipara i diritti dell'embrione al diritto alla salute delle donne saranno obbligate a partorire anche se vittime di stupro, in presenza di serie anomalie fetali, o nel caso esista un rischio per la propria salute o sopravvivenza.
L'iniziativa Save the Women proponeva invece un progetto di liberalizzazione della legge sull'aborto, comprendente:
- Possibilità di abortire fino alla 12° settimana di gestazione;
- Educazione alla Sessualità;
- Ampio accesso al risarcimento per contraccezione, test prenatali e molti altri elementi di salute riproduttiva.
Sfortunatamente, questa proposta è stata rigettata fin dalla prima audizione in Parlamento, mentre per la proposta di Stop Abortion prosegue l'iter legislativo.
Con questa decisione, le donne polacche perdono ciò che restava dei propri diritti sulla riproduzione.
Scandalosa è stata la discussione su queste proposte di legge. Alcuni membri del Parlamento hanno affermato che la Polonia rappresenterà l'origine di una nuova civiltà contraria all'aborto. E si aspettano che altre nazioni ne seguano l'esempio.
I diritti delle donne sono stati negati e al contempo sospesi.
Krystyna Kacpura - Executive Director - Federation for Women and Family Planning, Poland - Comunicazione inviata a Worldbites, 23.09.2016
Traduzione di Marina Del Monte
L'aborto in Italia: come e dove
26 settembre 2016