Condannati 4 medici obiettori
Nel 2016 Valentina Milluzzo aveva 32 anni, era incinta al quinto mese, fu ricoverata per 15 giorni in ospedale dove morì di setticemia.
Un aborto avrebbe potuto salvarla, ma nel reparto tutti i medici erano obiettori di coscienza. Gli ispettori inviati dalla ministra Lorenzin riferirono che Valentina aveva ricevuto cure adeguate, mentre i genitori raccontavano che il medico di guardia diceva: “fino a quando sento i cuoricini battere, non posso farla abortire, sono un obiettore di coscienza”.
Oggi apprendiamo dalla famiglia che quattro medici obiettori sono stati condannati per quella morte.
Tra le cause del decesso e motivo di condanna anche la "mancata tempestiva rimozione della fonte dell'infezione: i feti e le placente".
Abbracciamo il papà Salvatore e tutta la famiglia, ma non possiamo non pensare alla piddina Beatrice Lorenzin che aderisce ad iniziative come la Federazione «One of us» (Uno di noi), dove 'uno' è l'embrione che deve avere lo status di persona e quindi avere pari dignità giuridica con la donna. Come non pensare a Gasparri che propone una legge in tal senso e che se venisse adottata trasformerebbe l'aborto in omicidio, la donna ed i medici in assassini?
Quello che è successo a Valentina altro non è che un 'trailer' di film che abbiamo già visto e che rischiamo di vedere in futuro.
Auguriamoci che questa sentenza serva a salvare la vita di altre donne, auspica papà Salvatore.
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Qui il video con l'intervista al papà e alla sorella di Valentina:
27 ottobre 2022