Trapianto di fegato espone ai tumori?
Il rischio di nuove neoplasie è maggiore nei pazienti che sono stati sottoposti ad un trapianto di fegato che nella popolazione generale: l'incremento dell'incidenza è particolarmente pronunciato nei bambini.
Sulla base dei dati disponibili, si stima che un paziente su sei che ricevono trapianti di fegato svilupperà una qualche forma di tumore entro 20 anni dal trapianto.
Benchè i tumori maligni post-trapianto siano un problema riconosciuto, sono necessari ulteriori studi per ottenere dati affidabili sulla distribuzione del rischio onde ottenere un consenso unanime sulle forme ottimali di monitoraggio dell'immunosoppressione, sui programmi di sorveglianza tumorale e sulle strategie per ottimizzare il rischio oncologico.
Gli altri studi disponibili sull'incidenza dei tumori dopo i trapianti di fegato sono difficili da paragonare, a causa delle scelte non omogenee degli autori sull'inclusione o esclusione delle neoplasie linfoidi e dell'ampia variabilità delle tipologie tumorali riportate in base alle regioni.
In generale, il tasso di nuovi tumori solidi a seguito di trapianti di fegato aumenta con l'età al momento del trapianto e la durata del monitoraggio, mentre il tasso di malattie linfoproliferative diminuisce con l'età al momento del trapianto, con una maggiore incidenza nel primo anno dopo l'intervento.
(Liver Transpl 2008; 14: 1406-11 e 1428-36)
Per approfondire:
Epatite A, B e C. Sintomi, diagnosi e cura
Pagina pubblicata il 14 ottobre 2008