Appendicite, si può curare a volte con gli antibiotici e senza bisturi
Non necessariamente chi viene colpito da appendicite deve finire sotto i ferri del chirurgo, una terapia antibiotica può infatti essere utile in molti casi a far regredire l'infiammazione.
Già dal fine '800 la scuola di pensiero prevalente prevedeva che di fronte ad un caso di appendicite acuta la soluzione dovesse essere quella chirurgica.
Il rischio che l'infiammazione potesse degenerare in una peritonite batterica, ossia la perforazione interna del tratto gastrointestinale, ha indotto finora ad un trattamento rapido e deciso di appendicectomia.
Ricerche recenti hanno però rilevato che la condizione infiammatoria può regredire ricorrendo ad una terapia antibiotica.
L'ultima conferma arriva da un gruppo di ricercatori dell'Università di Nottingham che hanno messo a confronto le due modalità di intervento.
Lo studio dei ricercatori inglesi, pubblicato sul British Medical Journal, ha preso in considerazione 900 casi di appendicite acuta, metà dei quali trattati con la terapia antibiotica.
Krishna K Varadhan, che ha coordinato il lavoro, ha spiegato che "il rischio di complicazioni è stato di oltre il 31% inferiore nel gruppo curato con gli antibiotici, che hanno avuto un tasso di
successo del 63%".
Il ricercatore ha chiarito inoltre che per "successo" s'intende la capacità del trattamento antibiotico di far regredire i sintomi senza che si ripresentassero a distanza di un anno.
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7 aprile 2012