Antibiotici: incrementa il consumo, cresce la resistenza dei batteri
Oggi si celebra la Giornata europea degli antibiotici 2011, notizie non buone arrivano con il rapporto di sorveglianza dell'Ecdc e dell'Istituto Superiore di Sanità.
La resistenza agli antibiotici di "ultima risorsa", in Italia e in Europa, è aumentata in maniera decisamente preoccupante.
Per quanto riguarda l'Italia l'allarme interessa soprattutto i ceppi di Klebsiella pneumoniae che risiedono nella mucosa respiratoria e nell'intestino. È un batterio responsabile di infezioni piuttosto comuni alle vie respiratorie e urinarie, ma se non risponde alla terapia antibiotica può trasformarsi in un vero problema.
Gli esperti hanno spiegato che in Italia la resistenza della Klebsiella pneumoniae sta crescendo in modo preoccupante e le infezioni, di cui è causa, sempre più spesso non guariscono con i farmaci che appartengono al gruppo carbapenem.
Quest'ultimi sono definiti antibiotici di "ultima risorsa" perché sono di fatto l'ultima spiaggia per i casi resistenti e vengono somministrati in strutture ospedaliere direttamente in vena.
Nel nostro paese la resistenza della Klebsiella a questi farmaci è passata dall'1,4% del 2009 al 16% del 2010. Per quanto riguarda l'anno in corso i dati sono ancora più inquietanti perché i casi resistenti variano, a seconda dell'ospedale, dal 19% al 28%.
Gli esperti dell'ISS spiegano che l'Italia è tra i paesi europei che consumano di più questo tipo di farmaci con una crescita continua registrata dal 2002 al 2009, salvo una flessione del 5% verificatasi lo scorso anno.
Il problema non è da sottovalutare, infatti la resistenza a questi antibiotici "ultima spiaggia" lascia poco spazio di manovra con solo 1 o 2 antibiotici attivi e con il rischio di non poter disporre nemmeno di questi.
Pubblicato 20/11/2011