Salute, più mele meno cancro
Durante studi condotti in vitro è stato osservato che le cellule tumorali in coltura proliferavano di meno in presenza di estratti di mela.
Del 40-60% se veniva lasciata la buccia, del 30-40% con la sola polpa. Alcuni ricercatori italiani hanno analizzato gli studi multicentrici eseguiti in Italia dal 1991 al 2002, nel corso dei quali sono stati confrontati 8.209 pazienti con tumore e 6.729 pazienti ricoverati in ospedale per patologie acute non neoplastiche.
Lo studio, pubblicato da Annals of Oncology e firmato, tra gli altri, da Carlo La Vecchia ed Eva Negri dell'Istituto Mario Negri di Milano, ha rivelato che "il rischio di tumore in chi consuma mele risulta ridotto del 21% per il cancro del cavo orale, del 25% per il cancro esofageo, del 20% per il cancro del colon retto, del 18% per il cancro della mammella, del 15% per quello ovarico e del 9% per quello della prostata".
Le proprietà del frutto dipendono dal quantitativo di polifenoli, spiega Fulvio Mattivi dell'Istituto Agrario di San Michele all'Adige (Trento).
"I nostri studi hanno confermato che la mela, tra i frutti coltivati, contiene la più grande quantità di polifenoli (da 212 a 66 mg/100g a seconda delle varietà , con un record per le renette)".
Dica33 - Annals of Oncology
Pagina pubblicata il 30 novembre 2007