Medicina nucleare, basta con in pregiudizi e le paure
A lanciare l'appello per sgombrare il campo da pregiudizi e paure sono stati venerdì i rappresentanti dell'Associazione italiana di medicina nucleare.La medicina nucleare non va identificata con qualcosa di pericoloso, 'radioattivo', che può richiamare persino l'idea della bomba atomica di Hiroshima. A lanciare l'appello per sgombrare il campo da pregiudizi e paure sono stati venerdì scorso i rappresentanti dell'Associazione italiana di medicina nucleare (Aimn), in una conferenza stampa al Palazzo dell'informazione, sede dell'Adnkronos, per presentare il XVIII Corso nazionale di aggiornamento professionale in medicina nucleare e imaging molecolare, in programma sempre nella Capitale fino al 2 marzo.
Gli esperti assicurano: la medicina nucleare rappresenta la parte 'buona' delle radiazioni dell'atomo, quella che sfrutta la radioattività per incanalarla entro confini ben controllati e per utilizzarla in campo diagnostico e terapeutico. E l'Italia in questo campo ha raggiunto risultati di grandissimo rilievo. "Grazie a questa disciplina - ha spiegato il presidente Aimn, Diana Salvo - a livello diagnostico oggi riusciamo a vedere con un'altissima capacità di risoluzione molte patologie, compresi i tumori, anche di dimensioni piccolissime, con una rappresentazione anatomica incredibile, quasi sovrapponibile a quella dei libri di anatomia".
La tecnica più conosciuta, anche se non è l'unica disponibile, è oggi la Pet, che sta acquistando un ruolo centrale nella diagnosi dei tumori, fornendo informazioni preziose anche sulla prognosi e sulla terapia. "Oggi in Italia - ha ricordato Pierluigi Zanco, vicepresidente Aimn - ci sono 259 reparti di medicina nucleare, 70 dei quelli dotati di tomografia per emissione di positroni o Pet. Le attività spaziano dalla diagnosi della cardiopatia ischemica alla stadiazione e cura delle neoplasie, dall'endocrinologia fino alla diagnosi delle patologie neurodegenerative come l'Alzheimer, in tutti i casi fornendo diagnosi accurate e spesso più precoci rispetto alle usuali tecniche radiologiche". E oggi la medicina nucleare sta assumendo anche il ruolo di 'guida' per terapie personalizzate.
"Grazie alle tecnologie che abbiamo a disposizione - ha spiegato Salvo - in futuro potremo arrivare a capire quali farmaci sono efficaci in un singolo paziente, rendendo le armi terapeutiche sempre più 'affilate', precise e selettive. Questo si potrà tradurre anche in un risparmio ingente, perché si eviterà di somministrare terapie a un malato che non ne beneficia adeguatamente, tagliando anche i tempi e regalando più chance di sopravvivenza".
Ma in questo processo di crescita della medicina nucleare, esistono alcune contraddizioni: "il 'boom' che abbiamo vissuto negli ultimi anni, con una quadruplicazione delle procedure effettuate negli ultimi tre anni - ha evidenziato Massimo Dottorini, segretario Aimn - oggi viene rallentato dai difficili protocolli che è necessario seguire per far approvare, ad esempio, nuove molecole utilizzabili in abbinamento con l'imaging molecolare.
Per i tumori, abbiamo potenzialmente allo studio decine di sostanze, dette radiofarmaci, che possono uccidere selettivamente le cellule neoplastiche, ma abbiamo bisogno di percorsi più rapidi per ottenerne l'autorizzazione".
Pagina pubblicata il 03 marzo 2008