4 mln italiani con malattie autoimmuni
Un nemico insidia dall'interno 4 milioni di italiani. Anziché difenderli da agenti patogeni esterni, sistema immune può talvolta 'impazzire' e aggredire l'organismo.
Scatenando seri problemi e spesso gettando nello sconforto i pazienti, che finiscono per rivolgersi "a maghi e praticoni, ritardando diagnosi e cure".
Lo spiegano gli specialisti che, sotto l'egida dell'Istituto Auxologico Italiano, si sono riuniti a Milano per fare il punto sulle ultime novità e produrre nuove linee guida ad hoc.
Nel nostro Paese "una consistente parte è costituita da persone, molto spesso giovani donne in età fertile, con sindrome da anticorpi antifosfolipidi (Aps): una potenziale 'bomba a tempo' - ricorda l'Auxologico in una nota - che, se non tempestivamente e adeguatamente trattata, può dare luogo a conseguenze anche gravi".
L'Aps, spiega Pier Luigi Meroni, ordinario di Reumatologia all'Università di Milano e Direttore dell'Unità di allergologia dell'Auxologico, "è una patologia autoimmune sistemica caratterizzata da un errore del sistema immunitario, che induce la produzione di immunoglobuline (auto-anticorpi) in grado di reagire contro strutture dell'organismo stesso.
Questi anticorpi sono responsabili di eventi trombotici ricorrenti e aborti spontanei in assenza di altre possibili cause".
La sindrome si manifesta prevalentemente in soggetti giovani,e le donne sono particolarmente colpite non solo a causa delle complicanze della gravidanza, ma anche di manifestazioni vascolari.
Circa un quinto delle trombosi venose profonde, un quinto degli aborti ricorrenti o degli stroke negli under 50 "sono causati dalla presenza degli anticorpi anti-fosfolipidi.
Le conseguenze sono molto serie - prosegue l'esperto - dal momento che spesso vi sono deficit permanenti (paralisi), che influiscono sull'autonomia personale e impediscono una normale attività lavorativa".
Ma una diagnosi corretta consente di mettere in campo la terapia, efficace nella prevenzione di aborti nella maggioranza dei casi e nella riduzione dell'incidenza di eventi trombotici.
"Un gruppo di esperti provenienti da tutto il mondo ha deciso di organizzare un gruppo di lavoro ad hoc. Questo lavoro - dice l'esperto - consentirà di rendere la diagnosi più affidabile.
Allo stesso tempo si farà il punto sui sintomi clinici e sulla terapia migliore". La sindrome da antifosfolipidi, sottolinea Stefania Di Masso, responsabile dell'associazione nazionale dei pazienti Aps, "è non soltanto poco conosciuta in genere - come accade alla maggior parte delle malattie autoimmuni - ma del tutto sconosciuta alle persone e alla maggioranza dei medici.
La conseguenza è, da punto di vista della reazione personale e collettiva, lo smarrimento. E, superato il trauma iniziale, rimane spesso una sensazione di solitudine e di incomprensione sociale".
"Non è un mistero per nessuno di noi medici - nota Meroni - che parecchi di questi pazienti finiscano col rivolgersi a cure alternative, a maghi e praticoni. Con tutte le conseguenze - conclude - di una ritardata diagnosi e di una mancata terapia adeguata".
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Pagina pubblicata il 25 maggio 2008