L'energy drink richiede l'avvertenza
La Società Italiana di Farmacologia (SIF) ha attentamente considerato la potenziale pericolosità del consumo eccessivo delle bevande denominate energy drinks.Queste bevande negli ultimi anni sono diventate sempre più popolari tra i giovani di età inferiore ai 30 anni che tendono a consumarne almeno 3-4 lattine la settimana e spesso le mescolano insieme ad alcolici e superalcolici.
SIF tiene a precisare che ogni lattina contiene caffeina (in genere una quantità lievemente superiore o equivalente agli 80-85 mg di una tazzina di caffè e decisamente superiore ai 23 mg di una classica Coca Cola), e a volte altri stimolanti quali, guaranà (contenente altra caffeina) o ginseng.
Al di là del fatto che la sola caffeina potrebbe provocare effetti diversi specie a carico dell'apparato cardiovascolare, e nonostante la popolarità che queste bevande hanno raggiunto nel mondo, molti Paesi ne hanno sospeso la distribuzione.
In Francia, Danimarca e Norvegia non ne hanno autorizzato la vendita. In Gran Bretagna il commercio è consentito liberamente, ma è sconsigliato l'uso alle donne in gravidanza, ai minori e alle persone a rischio cardiovascolare.
Considerando che esistono alcuni dati incompleti sugli effetti eventualmente pericolosi dell'eccessivo consumo di energy drink SIF, comunque, chiede al Ministero della Salute di imporre ai produttori che sia aggiunta sulle etichette degli Energy Drink una avvertenza che sconsigli l'uso in soggetti cardiopatici ed ipertesi e avverta sui rischi derivanti dall'associazione con alcool.
Un'iniziativa simile - sia pure non drastica e incisiva come quella adottata in Paesi che ne hanno vietato la distribuzione - è stata presa dalla Gran Bretagna che sconsiglia l'uso di energy drinks in dosi elevate, tra i minorenni o in associazione a superalcolici.
Pagina pubblicata il 30 maggio 2008