Vietato discriminare i geni
Il Congresso statunitense ha approvato una legge contro le discriminazioni basate sul corredo genetico dell'individuo. Il provvedimento dovrebbe tutelare i cittadini, che si sottopongono a test genetici, dalle possibili discriminazioni nel mondo del lavoro o dagli ostacoli frapposti dalle assicurazioni che, di fronte a risultati che indichino maggiore esposizione a una particolare malattia o fattore di rischio (obesità, ipertensione) potrebbero chiedere premi più elevati.La legge, che ha ottenuto il voto della larga maggioranza a più di un decennio dall'avvio de dibattito sulla questione, impedisce alle assicurazioni di utilizzare tali informazioni per fissare i premi o determinare l'ammissibilità del potenziale cliente.
E, allo stesso modo, vieta al datore di lavoro di usare i risultati dei test per decidere su assunzioni, promozioni o licenziamenti. La scorsa settimana il Senato ha approvato la misura con 95 voti favorevoli e nessuno contrario.
Dopo il voto del 2 maggio, la Camera dei rappresentati si appresta a inviare il provvedimento al presidente George W. Bush per la firma. Secondo i sostenitori della misura, le potenzialità di questi test ad oggi non vengono sfruttate adeguatamente proprio perché i cittadini temono che le informazioni possano essere utilizzate contro di loro, con il rischio di perdere il posto di lavoro o la copertura assicurativa.
"Questa legislazione segna l'inizio di una nuova era - commenta Louise Slaughter, componente democratico del Congresso - Vietando l'uso improprio di informazioni genetiche, gli americani saranno incoraggiati a sfruttare l'enorme potenziale che oggi la ricerca ci offre".
"Confidiamo in questa misura - aggiunge infatti David Herrington, dell'American Heart Association - Crediamo, infatti, che gli americani saranno incentivati a prender parte alla ricerca genetica, affidandosi così alle strategie di prevenzione e riducendo progressivamente l'incidenza, a dir poco spaventosa, di infarti, ictus e altre patologie cardiovascolari".
Pagina pubblicata il 05 maggio 2008