Consulenti contro le malattie sessuali
L'USPSTF ha recentemente raccomandato di intensificare le consulenze comportamentali per la prevenzione delle infezioni a trasmissione sessuale (STI) per tutti gli adolescenti sessualmente attivi e gli adulti a maggior rischio di contrarre queste malattie.
Nonostante i progressi in campo preventivo e terapeutico, le STI rimangono un'importante causa di morbidità e mortalità. I medici di base possono identificare adolescenti ed adulti maggiormente a rischio, e vi sono prove del fatto che questo tipo di intervento risulti altamente efficace nella riduzione del rischio stesso.
I fattori di rischio individuali per l'acquisizione di STI si basano su comportamenti a rischio: questi comportamenti in teoria sono influenzati da conoscenze, abitudini, capacità e presenza a sé stesso del paziente, nonché dalla presenza di fattori ambientali che promuovono, rinforzano o inibiscono i cambiamenti.
Per questa ragione, i fattori di rischio basati sui comportamenti a rischio individuali sono generalmente considerati modificabili.
La maggior parte dei dati disponibili indica una modesta riduzione delle STI a 12 mesi nei soggetti adulti ad alto rischio sottoposti a sessioni di consulenza multiple, ed anche negli adolescenti sessualmente attivi.
Questi interventi incrementano anche l'aderenza alle raccomandazioni terapeutiche nelle donne e l'uso generale di contraccettivi negli adolescenti di sesso maschile, diminuendo al contempo i comportamenti a rischio di tipo non sessuale ed i tassi di gravidanza nelle adolescenti sessualmente attive. Essi peraltro non portano ad alcun sostanziale danno comportamentale o biologico.
(Ann Intern Med. 2008; 149: 497-508)
Celiachia: sintomi, test, diagnosi e cura
Pagina pubblicata il 10 ottobre 2008