Stress fa ammalare il 10% dei lavoratori
Emergenza stress per i lavoratori italiani ed europei. Un problema che, in tutti i Paesi dell'Unione, colpisce il 10% della popolazione, per un totale di circa 40 milioni di persone (ma il dato è sottostimato) e che rappresenta la prima causa di malattia riferita dai lavoratori.E non si tratta solo di difficoltà di tipo organizzativo, visto che il 6% della forza lavoro del vecchio continente è stata esposta - nell'arco di 12 mesi - a minacce di violenza fisica, il 4% a violenza da parte di terzi e il 5% a molestie e mobbing.
Sono i dati forniti dall'Istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza del lavoro (Ispesl), che ieri ha presentato a Roma la Conferenza europea sui rischi psicosociali nel lavoro, in programma mercoledì nella capitale.
L'incontro presenta i risultati del progetto internazionale Prima-Ef (Psychosocial Risk Management-European Framework), di cui Ispesl è partner italiano e che in due anni di lavoro ha messo a punto alcune indicazioni e strumenti pratici per aiutare i responsabili della sicurezza sui luoghi di lavoro a prevenire, valutare e gestire il rischio stress. Insegnanti, medici, infermieri, poliziotti sono quelli più vulnerabili.
"Il fenomeno è in crescita - spiega Sergio Iavicoli, direttore del Dipartimento di Medicina del lavoro dell'Ispesl - soprattutto tra le persone che si prendono cura degli altri e che non sono supportate da un'organizzazione del lavoro sufficientemente strutturata per aiutarli.
In Italia si registrano, ad esempio, forti disagi fra gli infermieri di cui nel nostro Paese c'è una forte carenza e che spesso sono sottoposti a turni massacranti e a organizzazioni non sempre adeguate".
Pagina pubblicata il 03 novembre 2008