Italiani in salute ma pigri e pingui
Per fortuna c'è la salute. Gli italiani, in generale, si sentono bene e sono felici. E questo nonostante la lotta contro i chili di troppo, che 'contagiano' ormai il 43 per cento della popolazione, il vizio delle 'bionde', e la pigrizia dilagante.
Questa la fotografia che emerge dal Rapporto nazionale Passi 2007 presentato ieri a Roma, un sistema di sorveglianza promosso dal ministero del Welfare e dal Centro per il Controllo malattie (Ccm), portato avanti dalle Regioni con il coordinamento del Cnesps (Centro nazionale di epidemiologia sorveglianza e promozione della salute dell'Istituto superiore di sanità).
L'indagine, condotta intervistando oltre 20 mila persone nel 2007 (età media 43 anni), permette di tracciare un quadro della percezione di salute degli italiani e degli stili di vita diffusi nel Paese. La situazione sembra rosea: il 56 per cento del campione giudica buono o molto buono il proprio stato di salute. Più pessimista, invece, chi ha una malattia cronica, un livello di istruzione più basso o difficoltà economiche.
Inoltre, solo il 9 per cento degli intervistati ha detto di aver avuto di recente sintomi di depressione. Ma quando si guarda alle abitudini degli italiani, qualcosa non torna: il 28 per cento si confessa completamente sedentario, e solo il 33 per cento dice di fare abbastanza attività fisica. Il 32 per cento è risultato sovrappeso e l'11 per cento obeso.
Inoltre, appena un italiano su dieci consuma le famose cinque porzioni di frutta e verdura quotidiane raccomandate dai medici. E il 31 per cento degli intervistati si è dichiarato fumatore. "In generale mi sembra che gli italiani si comportino bene, o almeno non peggio degli altri europei. Non a caso abbiamo l'aspettativa di vita più alta del Vecchio Continente - commenta il sottosegretario al Welfare, Ferruccio Fazio - Certo, ci sono margini di miglioramento, in particolare per quanto riguarda il fumo, l'attività fisica e l'alimentazione.
Come ministero stiamo valutando un progetto relativo allo sport come medicina - ricorda Fazio - e portiamo avanti campagne di comunicazione su fumo, alcol e stili di vita. Perché la prevenzione è la chiave per una vita e una vecchiaia in salute".
Pagina pubblicata il 03 dicembre 2008