Malnutrizione uccide 10mila bimbi al giorno
E' un'ecatombe silenziosa, oltre che dolorosa, quella che Medici senza frontiere (Msf) denuncia: "Ogni giorno la malnutrizione infantile, causata dalla mancanza di alimenti ricchi di elementi nutritivi, vitamine e minerali, continua a causare la morte di quasi 10 mila bambini ogni giorno".Una vera e propria strage di innocenti che potrebbe abbattersi su 55 milioni di bambini sotto i 5 anni. Vista la drammatica situazione, l'organizzazione internazionale di medici richiama l'attenzione sul vertice delle Nazioni Unite sulla sicurezza alimentare in programma la prossima settimana a Madrid. Alla disperata ricerca di "una strategia concreta e un piano di finanziamento sulla malnutrizione".
In una nota Msf rileva come "oggi la forma più pericolosa di malnutrizione acuta possa essere curata efficacemente, ma solo un bambino malnutrito su dieci riceve le cure raccomandate dalle Nazioni Unite, a base di alimenti terapeutici pronti all'uso". Per questo, come primo passo, Msf e Action Contre la Faim (Acf) chiedono al vertice di garantire che, entro il 2012, tutti i bambini gravemente malnutriti possano essere curati. "Se Ban Ki-moon e José Luis Zapatero vogliono che questo vertice vada al di là delle dichiarazioni per la stampa - afferma Stéphane Doyon, responsabile del team malnutrizione di Msf - devono insistere affinché gli aiuti alimentari cambino e vengano creati nuovi meccanismi per sostenere i 50 Paesi più colpiti nell'affrontare la malnutrizione infantile".
Nonostante i progressi nella scienza nutrizionale, gli aiuti alimentari nazionali e internazionali - prosegue Msf - consistono ancora principalmente in pappe di cereali o granoturco o riso, l'equivalente di pane e acqua.
Questi non rispondono alle esigenze minime nutrizionali dei bambini più vulnerabili, tra i 6 mesi e i tre anni di età, che sono in una fase critica della loro crescita. "I governi nazionali, i Paesi donatori e l'Organizzazione mondiale della sanità devono mettere in atto con urgenza nuove politiche e finanziamenti per implementare i nuovi standard degli aiuti alimentari", sostiene Olivier Longué, direttore di Acf.
E aggiunge: "Non possiamo continuare a fornire aiuti alimentare che non daremmo mai ai nostri bambini". "Se una nazione in via di sviluppo vuole affrontare l'Hiv/Aids o la malaria, sa dove andare per un sostegno tecnico e finanziario", afferma Doyon. "Per combattere la malnutrizione infantile oggi non esiste un simile meccanismo internazionale".
Pagina pubblicata il 26 gennaio 2009