Nuove scosse mettono ospedale a rischio
La scossa di terremoto che la notte scorse è tornata a far tremare l'Aquilano, con un'intensità di 5.2 gradi della scala Richter, "rimette in discussione" l'agibilità dell'ospedale San Salvatore, dopo che solo ieri gli esperti del servizio grandi rischi della Protezione civile erano giunti alla conclusione che due terzi della struttura, evacuata all'indomani del terremoto che ha messo in ginocchio l'Abruzzo, sarebbero potuti tornare a essere utilizzati dopo la realizzazione di "piccoli e medi interventi".A spiegarlo all'ADNKRONOS SALUTE è il direttore generale dell'Asl dell'Aquila, Roberto Marzetti, che sembra profondamente provato da questa ulteriore novità. "Oggi (ieri ndr) avrebbero dovuto consegnarci la relazione finale dei controlli - spiega Marzetti - ma ieri (mercoledì) ci erano state anticipate le conclusioni: ad eccezione dei locali di farmacia e delle sale operatorie, presto, nell'arco di un mese o un mese e mezzo, saremmo potuti tornare a utilizzare tutti gli altri spazi".
Una buona notizia durata il tempo di una notte. "Adesso è di nuovo tutto in discussione - ammette il manager - gli esperti dovranno tornare a compiere sopralluoghi per giungere a nuove conclusioni". Dai sopralluoghi dei giorni scorsi, "era emerso che solo un terzo dell'ospedale era inutilizzabile.
Gli altri due terzi, invece, necessitavano di piccoli e medi interventi per essere aperti al pubblico. Ora, però, occorre vedere se qualcosa è cambiato, sperando che la terra smetta di tremare".
Pagina pubblicata il 09 aprile 2009