Snami, stretta su certificati malattia? Parliamone
Nessuna preclusione a una stretta sulle certificazioni di malattia, purché si trovino soluzioni condivise e non si tenti di scaricare sui medici responsabilità che non possono avere. Potrebbe valere l'autocertificazione per i primi tre giorni di malattia.E' la risposta del Sindacato nazionale autonomo medici italiani (Snami) alla proposta del ministro della Pubblica amministrazione e Innovazione Renato Brunetta, che prevede anche il carcere per camici bianchi e pazienti in caso di certificazione di malattia non veritiere.
"Il ministro - spiega Mauro Martini, presidente dello Snami, da Marina di Ugento (Lecce) dove prende ieri ha preso il via il 28esimo Congresso nazionale del sindacato - probabilmente non sa che il lavoro del medico di famiglia è basato su un rapporto di reciproca fiducia con il paziente.
E che se un assistito si presenta in ambulatorio 2-3 giorni dopo la malattia, magari senza più un sintomo, non c'è modo per il medico di verificare la veridicità della dichiarazione che, tra l'altro, non può essere messa in discussione. In questo senso la certificazione è un atto dovuto", sottolinea.
"La soluzione al problema delle verifiche dei certificati - continua Martini - esiste e la proponiamo da 30 anni. E' l'autocertificazione del cittadino per i primi tre giorni di malattia, come avviene in molti altri Paesi. Il maggior contenzioso, infatti, è sulle assenze per malattia di breve durata. Ma per questo bisogna responsabilizzare il cittadino, non certo chiedere al medico di assumersi l'onere di una verifica che non sempre è in condizioni di fare". I
l leader sindacale, infine, si dice disponibile a soluzioni condivise. "Si apra un tavolo di confronto con il ministro Brunetta: sono certo che si potranno trovare soluzioni comuni per combattere il fenomeno delle false certificazione".
Pagina pubblicata il 20 maggio 2009