Fimmg, più tutela per medici in maternità
Anche le donne medico di famiglia potranno usufruire delle tutele per la maternità garantite alle lavoratrici dipendenti. Fino ad oggi, infatti, le dottoresse erano più penalizzate.
A partire dalla retribuzione durante il periodo di maternità: il 30% del normale stipendio invece dell'80% riconosciuto alle altre lavoratrici.
E' stata accolta dal Governo, infatti la proposta della Federazione italiana dei medici di medicina generale (Fimmg)- attraverso Ddl 1167 - di equiparare il personale del comparto della medicina generale alle lavoratrici dipendenti nella la tutela della maternità.
Con particolare riguardo ad alcune garanzie non contemplate in passato: congedo di maternità, congedo parentale, riposo giornaliero, congedo per malattia del figlio e per assistenza ai figli con handicap grave, come prevede la legge 104 sulla maternità.
Il disegno di legge, sollecitato dal Adriana Fasiolo, segretario provinciale della Fimmg di Gorizia, è stato presentato dalla senatrice Tamara Blazina, componente della Commissione Lavoro e previdenza sociale di Palazzo Madama.
"E' un importante passo avanti - spiega all'ADNKRONOS SALUTE Adriana Fasiolo - di attenzione alle donne medico di famiglia e ai loro diritti. Saranno superate alcune penalizzazioni, a partire da quella economica. La maternità, infatti, fino a oggi era equiparata alla malattia, con una retribuzione del 30% dello stipendio che, con le nuove norme passerà all'80% come previsto per le altre donne".
La medicina di famiglia, ha ricordato Fasiolo, "sarà sempre più 'rosa', nelle facoltà di medicina le donne ormai superano gli uomini ed è fondamentale offrire le necessarie tutele".
Anche per il segretario nazionale della Fimmg, Giacomo Milillo, si tratta di "un'importante conquista per tutte le colleghe della medicina generale a cui finalmente vengono riconosciuti i diritti già garantiti alle lavoratrici della dipendenza".
Pagina pubblicata il 12 luglio 2009