Roccella, moratoria inversione di tendenza
"Le mozioni approvate oggi (ieri) alla Camera, contro l'uso dell'aborto come fondamentale strumento di controllo demografico da parte di alcuni governi e alcune organizzazioni internazionali, possono segnare un'importante inversione di tendenza della concezione del rapporto fra sviluppo e demografia su cui da decenni sono impostate le politiche di aiuto ai Paesi terzi".Così il sottosegretario al Welfare con delega alla bioetica, Eugenia Roccella, plaude al via libera di Montecitorio alla moratoria internazionale sull'aborto obbligatorio, che impegna il Governo italiano a promuovere una risoluzione delle Nazioni unite. "Almeno dagli anni '60, infatti - fa notare il sottosegretario - si è diffusa la convinzione secondo cui la sovrappopolazione è la principale causa del mancato sviluppo economico dei Paesi poveri; questo ha portato organizzazioni internazionali, anche legate all'Onu, a legittimare e spesso finanziare interventi autoritari di controllo demografico da parte di alcuni Governi.
L'aborto è stato spesso elemento cardine di queste politiche, presentato come scelta di libertà femminile ma in realtà utilizzato per integrare le campagne contraccettive". "Oggi il fallimento di questa impostazione - prosegue Roccella - è evidente e accertato dagli studiosi, eppure le politiche impositive di controllo demografico resistono spesso nella pratica.
Impegnarsi contro l'utilizzo dell'aborto come strumento di controllo delle nascite vuole dire prima di tutto fare una scelta in favore della libertà di essere madre, ma anche di un modello di sviluppo fondato sul rispetto della persona e sull'apertura alla vita.
L'impegno dell'Italia in questo senso - conclude - anche grazie a un'iniziativa parlamentare trasversale, rafforza la scelta del Governo in favore di uno sviluppo pienamente umano".
Pagina pubblicata il 15 luglio 2009