Trapianto di volto in pazienti sfigurati
E' stata descritta la procedura operatoria ed il decorso clinico di una donna sottoposta a trapianto di volto semi-totale per lesioni gravemente sfiguranti: questo tipo di operazione, condotto in un'unica sessione, è un metodo plausibile per la ricostruzione facciale.In questa paziente, vittima di un colpo di pistola al viso a bruciapelo, diversi interventi non sono stati sufficienti a ricostruire strutture e funzionalità del volto, ma vi è riuscito un trapianto di tessuto composito eterologo per un totale dell'80 percento del viso nell'ambito di un intervento che è durato 22 ore.
La paziente ha accettato il suo nuovo volto entro poche settimane, e dopo sei mesi gli esiti sono eccellenti: con il trapianto, essa è in grado di respirare nuovamente con il proprio naso, provare sensazioni olfattive e gustative, parlare in modo intellegibile, consumare cibi solidi e bere da una tazza.
Le tecniche ricostruttive convenzionali dovrebbero rimanere l'opzione primaria quanto lo scopo dell'intervento è la copertura cutanea, ma in casi estremi il trapianto di volto, benchè innovativo, rappresenta un'alternativa praticabile e dovrebbe essere preso in considerazione come opzione precoce anche solo per risparmiare al paziente anni di sfiguramento, ostracismo sociale e carico finanziario cumulativo di ricostruzioni multiple. (Lancet online 2009, pubblicato il 15/7)
Pagina pubblicata il 19 luglio 2009