Vaccini, impreparate 9 mamme su 10
Vaccinazioni 'materia' critica per 9 mamme italiane su 10, bocciate dai numeri sulla conoscenza dei 'prodotti-scudo' contro le malattie infettive più diffuse fra i bambini. Nella Penisola, per esempio, solo una madre su 10 conosce il vaccino contro l'otite e quello contro il rotavirus, responsabile ogni anno di gastroenteriti gravi in 400 mila bimbi under 5.E se 8 donne su 10 sono informate sui rischi da patologie infettive in gravidanza, solo la metà era a conoscenza dei possibili pericoli prima di ritrovarsi col pancione. Significative le differenze regionali, con le mamme emiliane elette prime della classe e le piemontesi rimandate a settembre.
A distribuire la 'pagella' è un'indagine condotta da Elma Research per Onda (Osservatorio nazionale sulla salute della donna), con il supporto di GlaxoSmithKline. La ricerca è stata presentata ieri a Milano durante un incontro organizzato in collaborazione con l'assessorato alla Salute del Comune, insieme all'opuscolo 'Malattie infettive e vaccinazioni' scaricabile online sul sito www.ondaosservatorio.it.
L'indagine ha coinvolto oltre 1.037 madri italiane con almeno un figlio al di sotto dei 5 anni, e rileva che 2 mamme su 3 hanno già fatto i conti con una malattia infettiva del proprio bimbo. Di queste, sempre 2 su 3 confessano di avere avuto paura. Ma appena una su 3, se potesse tornare indietro, vaccinerebbe il figlio. In generale, l'88% delle madri ha esperienza di almeno una vaccinazione facoltativa. Resta comunque sete di informazione: il 90% vorrebbe saperne di più.
"I dati sono sconfortanti - commenta Francesca Merzagora, presidente di Onda - E' necessario che medici di medicina generale, pediatri, ginecologi e Istituzioni diffondano maggiore informazione", perché "una corretta conoscenza in ambito vaccinale è decisiva per una scelta consapevole". Secondo Elena Ripamonti, managing director di Elma Research, la ricerca "mette in evidenza una lacuna nel panorama della prevenzione vaccinale che viene ricondotta alle Istituzioni. Dove queste sono maggiormente presenti con campagne di informazione strutturate, le mamme sono ben indirizzate come le emiliane. Dove le Istituzioni mancano, e vi è un forte scollamento rispetto alle figure mediche, si evidenzia una carenza di informazione e un maggior timore verso le malattie, come per le piemontesi"
Pagina pubblicata il 03 settembre 2009