Farmaco in penna contro la psoriasi
Per arrivare alla diagnosi ci impiegano anche 8-10 anni. E prima di ricevere le terapie giuste più della metà passa da un dermatologo all'altro, visitando almeno tre specialisti (54,6%). La vita di chi soffre di psoriasi non è facile. In Italia i malati 'ufficiali' sono circa un milione e mezzo, ma il 'sommerso' è alto e i numeri reali restano misteriosi.A gennaio sbarcherà sul mercato nazionale una terapia biologica in formato penna, per iniezioni sottocutanee facili e sicure. Ma nella Penisola ci sono pazienti ancora convinti di non potersi curare: "Lo pensa ad esempio la maggior parte di chi va alle terme", assicura il dermatologo dell'università di Verona, Giampiero Girolomoni. Intervenuto a un incontro promosso da Wyeth a Berlino, durante il 18esimo congresso dell'Accademia europea di dermatologia e venereologia (Eadv), l'esperto traccia un ritratto dei malati di psoriasi: il 50% prova rabbia e fastidio, quasi altrettanti dichiarano irritazione e vergogna e circa tre su 10 si sentono ansiosi.
Tutti si chiedono "perché a me?" e il 38% non riesce nemmeno a descrivere il disagio causato dalla psoriasi. Una patologia della pelle che in molti casi (fino al 42%) finisce per 'attaccare' anche le articolazioni (artrite psoriasica) e aumenta il rischio di diabete, ipertensione, obesità, e attacchi di cuore. Ci si ammala da giovani.
Addirittura da bambini, come testimoniano Astrid e Brigitte, cinquantenne olandese la prima, under 40 danese la seconda, che i sintomi iniziali li hanno sperimentati prima dei 10 anni. Con il tempo il quadro peggiora e anche le più normali attività quotidiane diventano una sfida: vestirsi (57%), avere rapporti sociali (43%), lavarsi (31%), mangiare (24% circa), persino amare (22%).
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Pagina pubblicata il 11 ottobre 2009