Mozione bipartisan contro il diabete
"Sono 3 milioni gli italiani colpiti da diabete, eppure l'accesso alle cure e alle prestazioni sanitarie non viene offerto in maniera omogenea e senza un'adeguata informazione. E' necessaria, invece, un'efficace azione preventiva".
Lo dichiarano i senatori Emanuela Baio, Antonio Tomassini, Daniele Bosone, Fiorenza Bassoli, Claudio Gustavino, Raffaele Calabrò, Fabio Rizzi, Giuseppe Astore che hanno presentato una mozione bipartisan sul diabete. "Crediamo sia doveroso garantire il diritto delle persone con diabete a vivere una vita sociale, educativa, lavorativa alla pari delle persone sane. A oggi, diverse prestazioni per la cura e la prevenzione delle complicanze di questa patologia non sono incluse nei Livelli essenziali di assistenza (Lea).
L'obiettivo della mozione, che inizialmente era stata presentata come interrogazione - si legge - è quello di inserire nella prossima revisione dei Lea la gratuità per gli esami clinici di cui necessitano i malati diabetici. Un importante segnale di speranza che consentirà una diagnosi precoce delle complicanze di questa patologia, come per esempio la retinopatia proliferativa, responsabile di emorragie del vitro e di distacchi di retina".
"Il numero crescente di pazienti diabetici - ricordano i senatori firmatari della mozione - dimostrano che siamo di fronte a una vera e propria malattia sociale, che rappresenta anche la prima causa di cecità acquisita e una delle principali cause di insufficienza renale con necessità di dialisi o trapianto. È indispensabile quindi un approccio alla cura precoce ed appropriato, agendo fin dall'infanzia proprio per evitare complicanze e invalidità".
"Chiediamo - concludono i firmatari - una più equa distribuzione dell'accesso alle cure sul territorio nazionale e la gratuità, tramite l'inserimento nei Lea, degli esami ematochimici, strumentali, dell'educazione terapeutica e di tutte le prestazioni connesse alla gestione del diabete e delle relative complicanze. I diritti dei diabetici sono gli stessi diritti umani e sociali che l'Italia si impegna a difendere in tutto il mondo".
Pagina pubblicata il 30 luglio 2009