RU486, finalmente anche in Italia
L'AIFA ha approvato a maggioranza, 4 contro 1, la commercializzazione della pillola RU486. Nonostante gli attacchi del Vaticano e del sottosegretario al Welfare Eugenia Roccella, l'Agenzia italiana del farmaco, dopo oltre quattro ore di riunione, ha deliberato a favore della commercializzazione. La giornata è stata scandita dagli assalti provenienti dal versante cattolico. Avvisi di scomunica, di decessi causati dal farmaco, dubbi sulle procedure adottate e sui dati forniti. Tutto pur di impedire l'introduzione in Italia di un farmaco che da un decennio è utilizzato, e ampiamente sperimentato, nel resto dei paesi europei. "E' inspiegabile l'accanimento del sottosegretario al Welfare Eugenia Roccella - afferma Gabriella Pacini dell?Associazione Vita di Donna - contro un farmaco usato da anni in Europa, su milioni di donne e che viene considerato un metodo sicuro ed efficace per l'interruzione della gravidanza". E ancora: "Perché proibire alle donne italiane di scegliere tra aborto farmacologico e aborto chirurgico? Quello di cui si parla oggi non è più un argomento di discussione nel resto d?Europa da un decennio, ma è un diritto riconosciuto e, per i vantaggi che presenta, è la scelta preferita dalla maggioranza delle donne che vuole fare un'interruzione di gravidanza". Ma i fulmini e le saette non hanno impedito all'AIFA di pronunciarsi a favore dell?introduzione della RU486. "La decisione dell'AIFA di registrare l'RU486 in Italia - ha commentato l'AIED - ci allinea con i paesi europei, recuperando un ritardo che ha penalizzato le donne italiane, precludendo loro una valida alternativa all?intervento chirurgico, peraltro riconosciuta sicura dall'OMS e praticata in Europa e negli USA secondo rigorosi protocolli prescritti dalla comunità scientifica internazionale" Silvio Viale, il ginecologo che ha Torino ha dato il via alla sperimentazione della RU486, si espresso in termini entusiastici: "Prima di tutto è una vittoria per le donne italiane, che da oggi sono più libere e hanno un?opportunità in più". Sul versante opposto le reazioni sono scontate. Luca Volontè (Udc) ha parlato di "pillola assassina" e di "cultura di morte". Il Vaticano, con le parole di monsignor Sgreccia, ha condannato la decisione alludendo a "pressioni politiche ed economiche" che avrebbero influenzato la decisione dell'AIFA.Pagina pubblicata il 31 luglio 2009